CRACCO Galleria Vittorio Emanuele II, MILANO
TELEFONO 02.876774
PIATTO Tagliatelle di barbabietola, come un Borsch
COSTO 195 euro
Domenica Carlo Cracco non ha bisogno di presentazioni, è lo chef televisivo più famoso d'Italia, amato e odiato al tempo stesso. Ma come si mangia davvero al ristorante Cracco? Partiamo dalle ovvietà, la location è semplicemente magnifica: un palazzo in Galleria Vittorio Emanuele a Milano, a due passi dal Duomo. La sala del ristorante al primo piano è elegante, austera, profuma di altri tempi, di tempi monarchici e di feste regali. La cucina dello chef vicentino è quella di un grande professionista, precisa, tecnica, pulita, elegante. Carlo Cracco è un cuoco maturo, che ha trovato il Luca Sacchi un formidabile braccio destro per portare avanti un'idea di ristorazione concreta, non una cucina fatta di virtuosismi, di fuochi d'artificio e di ricerca dello stupore a tutti i costi, ma una cucina solida, “cucinata”, che oggi è quasi controtendenza. Un ristorante che vuole essere un ristorante, non un teatro. Piatti di grande bontà come l'animella alla paprika, con pepe verde e crescione, il midollo arrosto con aglio e cannella, l'immancabile pasta di tuorlo marinato. La cantina è imponente, oltre 2000 etichette per 13000 bottiglie, prezzi di recente rimaneggiati, prima inavvicinabili, ora accettabili. La sala è giovane, un po' acerba, manca una figura di spicco e di esperienza che la guidi la e la porti allo stesso livello della cucina. Esperienza esclusiva, ma goduriosa. Massimo Michelon