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L’INTERVISTA ELENA ZANOTTO

Da bancaria a cuoca «Così insegno come diventare piccoli grandi chef»

Dal lavoro in banca alla libera professione nel mondo del food. Come lasciarsi alle spalle il rigore dei numeri e dedicarsi alla creatività in cucina. È un percorso all’insegna dell’inventiva e dedicato ai più piccoli quello di Elena Zanotto, fondatrice di “Il mondo di Bu”, la scuola di cucina dedicata ai bambini e ragazzi nata a Vicenza dieci anni fa. «Appartengo a una generazione in cui la flessibilità lavorativa è una condizione imprescindibile. Ho sempre amato cucinare e da quando sono diventata mamma ho coinvolto anche mia figlia Anna, “Bu Bu” per noi di famiglia. Alla soglia dei quarant’anni, con una prospettiva lavorativa sempre più incerta, decisi di lanciarmi in una nuova avventura. Un salto senza paracadute che mi ha permesso di realizzare il sogno: insegnare a cucinare ai più piccoli. Nel tempo sono poi diventata brand ambassador per multinazionali del settore food & kitchen e ho dato vita al format Junior chef academy», racconta Zanotto. Corsi continuativi, laboratori estemporanei, feste di compleanno e grandi eventi: “Il mondo di Bu” offre molte occasioni a bambini e ragazzi per cimentarsi nell’esecuzione di ricette dolci e salate. «Nella mia cucina i protagonisti sono i piccoli chef. Sono loro a fare tutto, io non cucino mai, sorveglio e sovrintendo. Ho modulato le ricette per fasce d’età, in modo che possano esercitarsi in un’attività che allena autostima e stimola l’indipendenza. Tra i partecipanti è più facile che nasca complicità che competizione. Spesso si raccontano storie o confidano fatti personali e paure. Ho cercato di creare un ambiente il più simile possibile a quello di casa, con la differenza che lì sono più liberi di “mettere le mani in pasta”. Se sporcano o rovesciano qualcosa non ci sono mamme o papà pronti a rimproverarli». L’età dei partecipanti ai corsi oscilla dai quattro ai tredici anni e la maggioranza è concentrata nella fascia tra la quarta elementare e la prima media. «All’inizio si iscrivevano per la maggior parte bambine, ora il numero dei maschietti è notevolmente aumentato. Sono sempre loro i più competitivi e le bambine, solitamente più dotate, si dimostrano più pronte ad aiutare». Migliaia le famiglie, anche da fuori regione, che finora hanno aderito ai vari progetti, tra cui quello di abbinare cucina, bellezza e arte. «Con Junior chef academy ho portato le famiglie nei palazzi storici di Vicenza, in Basilica palladiana e al Museo diocesano, organizzando grandi eventi che seguissero gli orari dei musei. Ma realizzo anche programmi di educazione alimentare per il governo americano. È stato il figlio di un dipendente della caserma Ederle a farmi il regalo più grande, una dedica che ho fatto mia: “Learn life by cooking”. È proprio vero che insegnare a cucinare ai più giovani e aiutare i genitori nella corretta alimentazione dei figli è un modo unico per allenare i buoni propositi».

Federica Augusta Rossi