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ANTONELLA PATERNÒ RANA

Alla Design Week due famiglie unite da un temporary restaurant sold out

Il “place to enjoy” del Fuorisalone della Milano Design Week è un luogo magico in cui il connubio tra l’estro creativo dello stilista e artista Antonio Marras e l’innovativa arte culinaria di Rana, firmata dallo chef Giuseppe d’Aquino, sanno regalare emozioni uniche nel “Temporary Bistrot & Restaurant Famiglia Rana”, fino al 12 giugno nello showroom “Nonostante Marras”, uno dei luoghi più chic, amati e fotografati di Milano. Giunta alla quarta edizione (le precedenti tutte sold out) fonde due famiglie unite da un profondo legame di stima ed amore. A raccontare questa “favola” moderna è l’artefice di questa magia, Antonella Paternò Rana, responsabile globale marketing, ristorazione e comunicazione del Pastificio Rana: «Siamo due famiglie unite da valori simili - spiega Antonella - come la consapevolezza che il talento delle mani, delle tecniche e delle arti vada preservato. La famiglia Rana conta 4000 persone in giro per il mondo, ma non per questo ha perso il contatto con le materie prime, con la preparazione di un piatto, di un cibo. Il senso della cura e della scelta di ogni passaggio è centrale, gusto e sicurezza: ogni anno programmiamo 150 mila test alle nostre materie prime. Un numero spaventoso, che si trasforma in amore, cura e rispetto. La famiglia Marras ha lo stesso amore, questo tessere, cucire, creare e unire, quindi ci è sembrata una collaborazione molto naturale». Il menu di quest’anno, studiato dallo chef del ristorante Famiglia Rana di Vallese di Oppeano, alle porte di Verona, che parte dalla colazione alla cena, racconta un viaggio attraverso continenti, tradizioni, cucine, sapori e culture diverse, all’interno delle quali sono disseminati golosi accenti sardi, tributo alla terra di origine di Marras. Un menù dalle molteplici esperienze gustative, ispirato dai viaggi intorno al mondo e all’insegna dell’eccellenza e della creatività Rana. Nel menù che spazia tra i sapori di orto, terra e mare, Rana gioca con i gusti della tradizione e propone combinazioni, tra cui il raviolo “limited edition” ripieno di pappa al pomodoro. Il successo di questo “temporary” ha scatenato mille voci di possibili collaborazioni future nel mondo del food tra Rana e Marras: «In effetti ce lo chiedono in molti - spiega Antonella Paternò - siamo lusingati, anche se entrambi focalizzati nel nostro core business. Diciamo che molte cose bollono in pentola, dove si può cuocere un tortellino oppure tingere un tessuto, vedremo cosa ne uscirà». E a casa Antonella cucina? «Sono molto fortunata perché mio marito (Gianluca Rana), oltre ad essere il mio amministratore delegato, è uno chef straordinario, io faccio la spesa e lui crea e trasforma. A me piace apparecchiare con gusto». E quando non lavora? «Leggo, moltissimo, perché leggere è come viaggiare restando a casa. Amo il mare, camminare sul bagnasciuga e nuotare e sono una fanatica collezionista, certo, anche delle ceramiche di Antonio Marras» sorride.

Alberto Tonello