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Il trend

Poke, in Italia fatturato di 328 milioni per il piatto hawaiano

Il report di Growth Capital in occasione della giornata mondiale del poke del 28 settembre. Lungo lo Stivale presenti 820 punti vendita.

Il poke, piatto tipico della cucina hawaiana a base di pesce crudo marinato, continua a crescere in Italia raggiungendo un fatturato di 328 milioni a giugno del 2022 (+117%). Nel 2021 il giro d’affari è stato di 151 milioni.

Lo rileva la seconda edizione del report "Il mercato del Poke in Italia" di Growth Capital, advisor in Italia per aumenti di capitale e operazioni di finanza straordinaria per startup e Pmi (Piccole e medie imprese), in occasione della Giornata mondiale del poke del 28 settembre.

Positivo l’andamento in Italia delle pokerie (punti vendita): al 30 giugno 2022 Growth Capital ha
registrato 820 attività, +140% rispetto al 2021. A livello geografico, Milano, Roma e Torino si confermano come le città italiane in cui il mercato del poke è più sviluppato. Sul territorio la crescita è confermata da Deliveroo. Dal 2015, anno di arrivo del food delivery in Italia, ad oggi sono state ordinate - informa una nota - «un numero di poke bowl che copre una superficie di 33.500 mq, pari a quella dell’intero Stadio Olimpico di Roma».

Nel secondo trimestre del 2022, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, registrato un incremento degli ordini di poke del 73%. Tra le tipologie più amate, il salmon poke è in cima alle preferenze, davanti alla versione chicken, all’exotic salmon, al spicy salmon e allo spicy tuna.