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FIVI VIGNAIUOLI AL VOTO

Il Veneto sconfitto eletto solo uno su tre

Vignaiuoli veneti fatti fuori dal direttivo di Fivi (Federazione italiana vignaioli indipendenti) che il 9 marzo ha eletto il Consiglio che rimarrà in carica i prossimi tre anni. Alla presidenza è stato nominato il trentino Lorenzo Cesconi, che prende il posto di Matilde Poggi presidente per nove anni e attualmente alla guida di Cevi (la Confederazione dei vignaioli europei). La Fivi è un’associazione di estrema importanza considerando che rappresenta la tipologia di imprese, quella dei vignaioli, delle piccole e le medie imprese artigianali, che sono il cuore dell’identità vitivinicola italiana. Il Veneto poi, e Vivcenza e Verona in primis, rappresentano questa identità all’ennesima potenza. Per questa ragione è difficile comprendere quali dinamiche abbiano portato al taglio da tre a uno dei rappresentanti veneti nella nuova governance di Fivi che conta circa 1.400 associati, ma con potenzialità del doppio. Nelle settimane che hanno preceduto l’elezione del nuovo Consiglio Fivi si era aperto un dibattito interno nel quale i vignaioli veneti avevano chiesto un cambio di marcia dell’organizzazione che a loro parere può ambire ad avere un ruolo ancora più importante sia nella definizione della politica vitivinicola, sia nella comunicazione dell’identità dei vignaioli. Due i punti di divergenza: organizzare un solo evento nazionale come la mostra mercato di Piacenza (alla quale non possono partecipare tutti i vignaioli italiani), è ritenuto insufficiente, come pure è stata richiesta una rivisitazione dei criteri con i quali aderire a Fivi, aprendo anche a cantine di dimensioni maggiori, purché la produzione sia legata totalmente ad uve proprie. A rappresentare questa nuova visione era il noto vignaiolo piemontese Walter Massa (che ha dato le dimissioni dopo essere stato eletto) che aveva riunito attorno a sé alcuni autorevoli produttori veneti tra cui i candidati Andrea Pieropan di Soave e Celestino Gaspari della Valpolicella, due nomi autorevoli, di due cantine icone, che non ce l’hanno fatta ad essere eletti. Risultato il Veneto, la regione numero uno, passa da tre rappresentanti ad uno: Luca Ferraro, per il prosecco. Peccato. Nel nuovo Consiglio direttivo Fivi, oltre al già citato presidente Cesconi sono stati riconfermati Rita Babini, Emilia Romagna; Paolo Beretta, Marche; Luigi Maffini Campania; Gaetano Morella, Puglia; Diletta Nember, Lombardia; Ermes Pavese, Valle d’Aosta e Stefano Pizzamiglio, Emilia Romagna. Sei i nuovi consiglieri: Ludovico Maria Botti, Lazio; Francesco Maria De Franco, Calabria; Walter Massa e Pietro Monti, Piemonte; Monica Raspi, Toscana e Stefan Vaja, Alto Adige e Andrea Picchioni, Lombardia.

Fabio Piccoli