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I premi della Guida

Il miglior bacalà del 2022 è quello di "Palmerino"

Da sinistra Marco Chemello, il presidente Righi con la targa e Antonio Chemello, sotto la scultura dello
Da sinistra Marco Chemello, il presidente Righi con la targa e Antonio Chemello, sotto la scultura dello
Da sinistra Marco Chemello, il presidente Righi con la targa e Antonio Chemello, sotto la scultura dello
Da sinistra Marco Chemello, il presidente Righi con la targa e Antonio Chemello, sotto la scultura dello

Il "Miglior bacalà alla vicentina"? Per la "Guida al mangiare e bere bene a Vicenza e in Veneto", lo si può assaggiare da Palmerino a Sandrigo, dalla famiglia Chemello, custode della vera ed unica ricetta approvata che dalla Confraternita del Bacalà. Tra le 256 pagine a colori del volume curato dal giornalista Alberto Tonello (edito dal Giornale di Vicenza e già disponibile in tutte le edicole al prezzo speciale di 8,90 euro più il quotidiano) sono state selezionate tredici eccellenze (i migliori dei migliori) del 2022: fra queste lo storico locale sandricense, dedicato allo stoccafisso, di Antonio Chemello.

Lo chef, il premio Lo chef - anche presidente della Pro Sandrigo che ogni anno organizza la Festa del Bacalà - con il figlio Marco hanno ricevuto il riconoscimento, sponsorizzato da Tørrfisk fra Lofoten, dal presidente della Venerabile Confraternita del Bacalà alla Vicentina, Luciano Righi, "per aver saputo mantenere inalterata negli anni, all'insegna della massima qualità, la ricetta originale del bacalà alla vicentina, valorizzando un patrimonio unico della gastronomia berica".

Il ristorante «È stata una grandissima sorpresa e soddisfazione: in pochi giorni il nostro ristorante ha ottenuto tre importanti riconoscimenti, il Bib Gourmand della Guida Michelin Italia, il Premio Eccellenze Venete Food and Wine e questo, promosso dalla "Guida al mangiare e bere bene" che, personalmente, ritengo il più rilevante», ha confidato Antonio Chemello. «Il motivo? Quando viene dato un riconoscimento "in casa", è tre volte più importante perché, solitamente, non si è mai profeti in patria. Lo considero un premio alla continuità, alla serietà, alla dedizione e alla salvaguardia della ricetta del bacalà alla vicentina, che deve essere composta al cento per cento da stoccafisso. Un lavoro che, per la mia famiglia, prosegue da quattro generazioni. A Sandrigo, inoltre, il bacalà è sinonimo di cultura grazie al lavoro della Pro Loco e della Confraternita».

Il merluzzo Da Palmerino il bacalà alla vicentina è storicamente il piatto forte, ma, come confermato dallo stesso chef, «del merluzzo non si butta via niente: ho avuto la fortuna di poter girare il mondo, apprendendo alcuni metodi di cottura e ricette che proponiamo nel nostro menù».

Il presidente Righi «I ristoranti della Confraternita hanno l'obbligo statutario di seguire la ricetta tradizionale le cui radici risalgono a più di 400 anni fa», ha dichiarato Righi durante la consegna del premio. «Per cucinare il merluzzo gadus morhua delle Lofoten bisogna essere bravi artigiani e bravi cuochi. Come Antonio e la sua famiglia che da quattro generazioni contribuiscono a diffondere e a tutelare la cultura del bacalà. È perciò un grande piacere consegnare questo premio a Palmerino. Il lavoro della Confraternita e dei ristoranti associati è di enorme importanza in quanto crea un filo diretto con il passato e le tradizioni, senza mai opporsi alle innovazioni, anzi accogliendole». Grande soddisfazione anche per il figlio dello chef, Marco Chemello. «Aver ottenuto il riconoscimento per il miglior bacalà alla vicentina di tutta la provincia di Vicenza è un grandissimo onore»

Marco Billo