Il governo britannico di Boris Johnson ha formalizzato la presentazione di un progetto di legge che dal 2023 vieterà la pubblicità televisiva dei prodotti alimentari o delle bevande più caloriche (junk food, o cibo-spazzatura) prima delle 21 nell'ambito della battaglia contro la piaga sempre più diffusa dell'obesità nel Regno Unito, soprattutto infantile.
Il provvedimento è uno dei più duri al mondo in materia e, secondo i calcoli, potrebbe comportare perdite pari a 600 milioni di sterline all'anno per le industrie per settore e mancati introiti pubblicitari attorno ai 200 milioni per emittenti come Itv, Cannel 4, Channel 5 o Sky.
Il testo è stato peraltro alleggerito rispetto a quello fatto circolare originariamente un anno fa e che l'industria alimentare e quella editoriale avevano criticato come eccessivamente draconiana, con qualche esenzione e l'esclusione di alcuni specifici prodotti dal bando.
Johnson è diventato in prima persona un paladino del salutismo e della lotta all'obesità, in particolare dopo il drammatico ricovero in terapia intensiva per Covid dell'anno scorso. E negli ultimi mesi ha ripetutamente propagandato oltre all'importanza dell'esercizio fisico, ma anche gli effetti benefici del proprio rinnovato regime alimentare: sorvegliato fra l'altro dalla giovane terza moglie, Carrie Symonds.