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I premi della Guida

Bollicine d'eccellenza. Il miglior vino 2023 è il Durello Cecchin

Casa vitivinicola di Montebello Vicentino premiata per il metodo classico riserva 2011. È arrivata alla terza generazione
Bruno Conterno, Roberta Cecchin e Sara Pesavento (Foto TONELLO)
Bruno Conterno, Roberta Cecchin e Sara Pesavento (Foto TONELLO)
Durello Cecchin, miglior vino 2023 per la Guida edita dal GdV

Ha contribuito a scrivere la storia dell'enologia vicentina e non solo, è stata la prima cantina a credere nel Durello metodo classico, l'ingegnere Renato Cecchin ha tracciato una strada poi percorsa da molte altre cantine. Casa Cecchin a Montebello, alla terza generazione con la figlia Roberta e la nipote Sara, è stata premiata nei giorni scorsi per il miglior vino 2023 della Guida al Mangiare e Bere Bene a Vicenza e in Veneto, edita dal Giornale di Vicenza: il Durello metodo classico riserva 2011.

La guida, 265 pagina a colori, recensisce quest'anno 122 cantine, 374 vini degustati alla cieca da un panel di sommelier coordinati da Wine meridian, 276 ristoranti e 76 pizzerie da tutto il Veneto, consigli golosi per trovare sempre il vino o il ristorante giusto: in vendita in edicola a 10 euro con il quotidiano.

A consegnare il premio, una targa in vetro, il ceo della Nice footwear, Bruno Conterno, giovane azienda che si è imposta nel mondo nella progettazione di linee di sneakers per i brand più famosi e che si sta aprendo anche al mondo della calzatura di alta moda: «Sono orgoglioso, come fondatore della Nice footwear, di aver premiato una realtà di eccellenza come Casa Cecchin, che rappresenta un artigianato di alto livello, che persegue l'innovazione, la stessa filosofia della nostra azienda. È una cantina al femminile e anche in questo assomiglia alla Nice».

Felice ed emozionata Roberta Cecchin, seconda generazione in cantina: «Papà è stato un pioniere, un innovatore il primo a credere nelle potenzialità del Durello metodo classico alla fine degli anni '80. È un grande orgoglio ricevere questo premio per uno spumante in grado di reggere la sfida con le migliori etichette al mondo. A noi non sono mai interessati i numeri, ma l'eccellenza, se il vino non è pronto e c'è da aspettare un anno in più si aspetta, ma vogliamo immettere sul mercato solo bottiglie della massima qualità. Bevuto alla cieca il Durello non ha nulla da invidiare allo champagne».Sulla stessa lunghezza d'onda la figlia, Sara Pesavento, terza generazione: «Condivido la filosofia del nonno e della mamma, di una produzione di nicchia, ma di alta qualità. Il mondo del vino è straordinario e quello che mi piace è produrre un vino di eccellenza, che esprima il territorio in cui sono nata e che si leghi all'aspetto gastronomico, che è un'altra caratteristica del Durello, la sua versatilità negli abbinamenti». Vino e moda sono un binomio che ha sedotto più di qualche brand del fashion e un pensierino lo fa anche Conterno: «I grandi marchi dell'alta moda si sono avvicinati al mondo del vino, abbiamo un esempio illustre proprio a Vicenza con quel genio di Renzo Rosso che ci insegna che con passione e competenza si raggiungono risultati importanti. Il vino mi affascina e mi appassiona per cui perché no? Intanto cresciamo con la nostra azienda (già quotata in borsa) che è giovane e all'avanguardia, poi magari tra qualche anno»

Alberto Tonello