Partiamo dal nome: soprèssa, spiega Francesco Soletti in “La Sopressa e i salumi vicentini” (Terra Ferma), può derivare dal latino supprimere, “inteso come l’atto di compattare della carne con un torchio dentro un budello”, o dallo spagnolo salpresar, “spargere di sale e comprimere”.
(...)
Clicca qui per proseguire la lettura