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La potenza dell’Aglianico
esalta agnello e faraona

Un grappolo di uva rossa
Un grappolo di uva rossa
Un grappolo di uva rossa
Un grappolo di uva rossa

È il vitigno a bacca nera più diffuso nel Sannio Beneventano: si tratta dell’Aglianico. L’approfondimento enologico ed enogastronomico dell’Angolo del Sommelier di questa settimana mi porta in Campania, per un vino dall’intenso colore rosso rubino che con l’invecchiamento tende al granato, caratterizzato da una complessità di sentori soprattutto legati a prugna e mora ma anche a note speziate di liquirizia e pepe nero, nonché da una buona struttura al palato e da una prolungata persistenza gusto-olfattiva. Questo vino (derivante dall’omonimo vitigno) è il principe della provincia di Benevento, in cui l’origine della coltivazione della vite risale al II secolo a.C. L’Aglianico del Taburno è realizzato con minimo l’85% di quest’uva e la sua DOCG (zona a Denominazione di origine controllata e garantita) comprende interamente i comuni di Apollosa, Bonea, Campoli del Monte Taburno, Castelpoto, Foglianise, Montesarchio, Paupisi, Ponte e Torrecuso e, in parte, quelli di Benevento, Cautano, Tocco Caudio e Vitulano. La zona dell’Aglianico della DOC (Denominazione di origine controllata) Sannio, invece, è quella dell’intera provincia. ABBINAMENTI. Per questo vino l’abbinamento locale tipico è con la pasta al forno con il ragù. Spaziando su piatti non legati alla tradizione partenopea, invece, le pietanze che trovano ampia possibilità di accostamento enogastronomico sono la trippa al pomodoro, l’abbacchio al forno, il manzo arrosto, la faraona con patate o il cinghiale con castagne. Indicato anche l’accostamento ai formaggi stagionati, ma non piccanti, o la fonduta di formaggio. PRODUTTORI. Proponiamo anche questa settimana tre produttori scelti tra quelli che compongono il panorama di aziende della zona analizzata tenendo conto di: caratteristiche del vino, fasce di prezzo differenziate, rapporto tra prezzo e qualità del prodotto e facilità di reperire il vino, come al solito, tra grande distribuzione e settori specializzati. Prendiamo in considerazione tre vini realizzati in purezza cioè senza il mix con altre uve. L’Aglianico DOC del Sannio 2014 della Cooperativa Vigne Sannite (300 soci e vigne su 150 ettari) matura in legno per sei mesi: armonico e con un buon equilibrio, trova un ottimo abbinamento con carni rosse o lasagne al forno. La Cantina di Solopaca produce l’Aglianico del Sannio DOC “Carrese Selezione Oro” 2014 che matura due anni tra barrique e botti di rovere di Slavonia: l’abbinamento suggerito è con la grigliata di carne. Più strutturato l’Aglianico del Taburno DOCG “Vigna Pezza La Corte” 2011 dell’Azienda Ocone che colpisce per la sua morbidezza al palato: l’abbinamento consigliato è con l’agnello al forno. • © RIPRODUZIONE RISERVATA