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VINO I TREND DELL’ESTATE

In riva al mare va bene anche un Tai Rosso. L’importante è che sia fresco e leggero

Chi ha detto che un calice di Tai Rosso deve essere gustato davanti al caminetto acceso? O che in riva al mare si possano bere solo birre gelate o al massimo un calice di prosecco? Nulla di più sbagliato e anacronistico. A sfatare miti e sdoganare falsi pregiudizi ci pensa “Sommelier Coach”, la prima digital factory al mondo ad abbinare la formazione sul vino alla crescita personale; i suoi due fondatori, Enrico Mazza - sommelier ed esperto di champagne a livello internazionale, chevalier du champagne e maitre sabreur – e Gennaro Buono - sommelier professionista, campione italiano nel 2012 e tra i primi 30 sommelier al mondo – vantano una grande esperienza come imprenditori nel settore del beverage, come degustatori e profondi conoscitori della categoria dei consumatori di vino. Secondo una ricerca dell’Osservatorio Vinitaly – Nomisma Wine Monitor il gradimento degli italiani per il vino continua ad essere molto alto, tanto che nell’ultimo anno l’89 per cento degli italiani ha bevuto vino – senza differenze di stagioni – dato in crescita rispetto a soli tre anni fa, effetto soprattutto di un’impennata per quanto riguarda la platea dei giovani. Quali sono, dunque, secondo gli esperti di “Sommelier Coach”, i luoghi comuni e i miti da sfatare per quanto riguarda il consumo del vino in estate? E cosa chiedono i clienti a un sommelier in questo periodo dell’anno? «Le richieste dei clienti spesso rispecchiano tradizioni, abitudini, cultura - spiegano Enrico Mazza e Gennaro Buono - e spesso si cade vittime di leggende metropolitane sulle quali occorre poi fare chiarezza. Le richieste più comuni riguardano che tipo di proposta scegliere tra i vini spumantizzati, quali vini bere freddi, quali sono i meno alcolici. Ecco quindi che il sommelier deve essere in grado di guidare nella scelta, facendo proposte pertinenti anche in relazione al fatto se si beve un vino solo per una semplice degustazione o abbinato a un menù, e in pochi secondi deve sapere leggere e interpretare le richieste del suo ospite e, cosa ancora più difficile, conquistarlo andando oltre la sua aspettativa». Un mito da sfatare è quello secondo cui il vino va gustato d’inverno e la birra d’estate: la bella stagione rappresenta l’allegria, la libertà, il divertimento e così come siamo portati a bere una bionda ghiacciata, anche per il vino optiamo per scelte che richiamino queste caratteristiche: vini briosi, leggeri ma avvolgenti e dinamici. Ideali, quindi, per romantiche cene vista mare, spumanti, champagne, vini bianchi freschi e giovani. Anche l’idea che il vino rosso non vada bevuto d’estate è priva di fondamento: basta optare per vini poco tannici, di corpo medio-basso e di gradazione alcolica più bassa (massimo 14 gradi) e consumarlo in calici non troppo ampi per non far innalzare velocemente la sua temperatura, che d’estate dev’essere un po’ più bassa e compresa tra gli 11 e i 15 gradi.