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Il caso

Lo Spid al capolinea? Il Governo pensa ad un nuovo progetto

A fine 2022 sono arrivate al capolinea quasi tutte le convenzioni dei gestori, nel futuro un piano per l'identità digitale nazionale

Sono giorni decisivi per il futuro dello Spidsistema pubblico di identità digitale nato otto anni fa che oggi è utilizzato da 33,5 milioni di italiani. Le convenzioni con i gestori sono scadute il 31 dicembre, come anticipato dalla rivista Wired. Serve quindi un accordo tra i gestori del servizio e il governo. Ma, ad oggi, non ce n'è traccia. Al momento è ancora attivo perché l’Agenzia per l’Italia Digitale (Agid) ha prorogato d’ufficio gli accordi al 23 aprile 2023.

Il futuro

Secondo Wired sarebbe già tracciato. Nome in codice Idn: Identità digitale nazionale. È questo il progetto a cui lavora il dipartimento per l'Innovazione del governo. Un sistema unico, nel quale far confluire il sistema pubblico di identità digitale (Spid) e la carta di identità elettronica (Cie). «Una sorta di antipasto e di ponte verso l'identità comune digitale a cui sta lavorando la Commissione europea. Una app dove archiviare le proprie informazioni personali e condividere solo lo stretto necessario a richiesta», spiega Wired.

 

Il riassunto

Stavamo giusto iniziando ad abituarci allo Spid, ossia quell’insieme di credenziali associate tra loro (user Id, password e password temporanea, anche detta Otp) ormai divenuto indispensabile per loggarsi nei siti o app di quasi tutte le amministrazioni pubbliche. 
Non solo. Da cittadini avevamo appena preso confidenza col fatto che anche l’utilizzo della carta di identità elettronica potesse essere un sistema di accesso alla pubblica amministrazione digitale, in sostituzione dello Spid.
Altolà. In vista del nuovo anno si fa strada la possibilità di un reset generale. Il sottosegretario Alessio Butti, a capo del Dipartimento Innovazione che con il nuovo Governo ha sostituito il ministero di Colao, pochi giorni prima di Natale ha dichiarato che il Governo avrebbe intenzione di abolire lo Spid per puntare sulla sola carta di identità elettronica. 

L’obiettivo?

Arrivare ad un sistema unico che sia interamente in mano allo Stato e non ad aziende private (i provider di Spid, oggi, sono diversi, da Poste Italiane, ad Aruba o Namirial, tanto per citare i più conosciuti). La dichiarazione non è passata inosservata ed ha suscitato molto scalpore, anche se non è la prima volta che un Governo discute di abolire il sistema Spid.

Andrea Mason

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