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il gesto choc

Uccisa a fucilate l'orsa Amarena in Abruzzo. Si cercano i cuccioli

I carabinieri hanno identificato l'autore del gesto che ora è indagato per uccisione di animale con l'aggravante di specie protetta
L'orsa uccisa
L'orsa uccisa
L'orsa Amarena passeggia con i suoi cuccioli in un borgo dell'Abruzzo

Aggiornamento ore 13.06

La Procura di Avezzano, pm Maurizio Maria Cerrato, ha aperto un fascicolo nei confronti del 56 enne che ha ucciso ieri notte l'orsa Amarena a colpi di fucile, per il reato 544bis del codice penale, ossia chiunque procuri per crudeltà o senza necessità la morte di animali: l'uomo rischia dai 4 mesi ai 2 anni di reclusione. Nel frattempo si apprende che l'uccisore era legittimato alla detenzione di armi da fuoco. I carabinieri della stazione del Comune di San Benedetto dei Marsi, hanno sequestrato tutte le armi dell'uomo ed il bossolo esploso.

 L'uomo che ieri notte ha ucciso l'orsa Amarena con una fucilata è stato preso di mira in modo pesante sui social: commenti violenti e aggressivi quali "devi fare la stessa fine, assassino... ; mi auguro che ti facciano una bella festa, magari a sorpresa; Spero un giorno che tutto questo male che hai provocato a quella povera orsa ti ritorni indietro a te e a tutta la tua famiglia". Non mancano anche le minacce e ritorsioni nonché istigazione al suicidio, anche nei confronti della famiglia. Al momento sono più di 100 che hanno scritto e continuano a scrivere sulla bacheca social del commerciante di San Benedetto dei Marsi, da poco raggiunto da un avviso di garanzia per uccisione di animale con l'aggravante di specie protetta. 

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L'orsa Amarena, che solo qualche giorno fa passeggiava placidamente con i suoi cuccioli per un borgo dell'Abruzzo, tra lo stupore e l'ammirazione dei residenti, è stata uccisa ieri sera, 31 agosto, a fucilate da un uomo alla periferia di San Benedetto dei Marsi, fuori dal Parco e dall'Area Contigua. La notizia è stata postata dal Parco Nazionale sulla sua pagina Facebook.

 

 

Sul posto sono prontamente intervenute le Guardie del Parco vista l'area in cui Amarena era scesa coi suoi cuccioli. È intervenuto il veterinario del Parco che però ha potuto accertare solo la morte dell'orso vista la gravità della ferita.

L'uomo è stato identificato dai Guardiaparco e poi sottoposto ai rilievi a cura dei Carabinieri della locale stazione, intervenuti a seguito della chiamata dei Guardiaparco.

Dal 2010 uccisi 15 orsi nel centro Italia

Dal 2010 ad oggi 15 orsi sono stati uccisi nel centro Italia di cui 3 nel territorio dei parchi del centro Abruzzo. È il triste report che emerge nel giorno della morte violenta di Amarena. Gli esemplari, negli anni, sono stati uccisi principalmente da bocconi avvelenati, malattie trasmesse dal bestiame allevato, bracconaggio e da altre cause che ancora oggi restano sconosciute. Amarena è stata uccisa a fucilate. Stessa sorte toccò il 12 settembre 2014 ad un altro orso bruno marsicano nel territorio comunale di Pettorano sul Gizio. L'autore dell'episodio è stato condannato nel 2021 dalla Corte di Cassazione al pagamento delle statuzioni civili. Il destino di mamma Amarena si incrocia con quello del piccolo Juan Carrito, star dei social e simbolo dell'Abruzzo, investito e ucciso lo scorso gennaio sulla statale 17 nel territorio comunale di Castel Di Sangro. La morte di Amarena ha scosso particolarmente la comunità di Villalago che negli anni è stata modello di accoglienza per l'orsa e i suoi cuccioli come ricorda l'amministrazione comunale. "La comunità di Villalago ti aveva accolto e protetto, te ed i tuoi cuccioli, potendo con rispetto ammirare lo spettacolo della natura", scrivono dal Comune condannato il vile gesto.

Brambilla (Lega Difesa Animali): «Ci costituiremo parte civile»

«È un crimine orribile, ripugnante, sconvolgente, non solo perché è costato la vita a un animale simbolo, di una sottospecie strettamente protetta da cent’anni e sempre in pericolo d’estinzione, ma perché Amarena era popolare e accettata dalla grande maggioranza della popolazione, anche quando faceva “passeggiate” per le strade dei paesi, e soprattutto perché era una mamma». Così l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e  dell’Ambiente e dell’Intergruppo parlamentare per i Diritti degli animali, commenta l’uccisione dell’orsa a San Benedetto dei Marsi (L'Aquila), chiedendo che sia garantita la sopravvivenza dei cuccioli. 
«Orrore e indignazione aumentano - prosegue la deputata - considerando che gli orsi del Parco non hanno mai rappresentato alcun pericolo per l’uomo. Viene da pensare che la diffusa intolleranza verso la fauna selvatica e verso i grandi carnivori in particolare, alimentata ad arte, abbia creato un clima di persecuzione, favorevole a queste forme delinquenziali di difesa fai-da-te o di sfacciato bracconaggio. Ho già parlato con il presidente della Regione Abruzzo che concorda con me sull’assoluta gravità del fatto. LEIDAA presenta denuncia e si costituirà parte civile nel processo. Questa morte violenta è semplicemente intollerabile».

Anche l'Enpa, attraverso un comunicato ha annunciato di voler costituirsi parte civile nel processo contro il responsabile.

Il responsabile: «Ho agito d'impulso»

Il responsabile dell'uccisione dell'orsa Amarena ha dichiarato di aver sparato per difesa dopo aver visto l'orsa dentro alla sua proprietà: «Ho agito d'impulso»

Si cercano i cuccioli con i droni

Più di 100 uomini tra carabinieri e forestali, con l' ausilio di droni e altre strumentazioni, si stanno attivando nel Comune di San Benedetto dei Marsi, per la ricerca dei due orfani dell'orsa Amarena. È quanto si apprende da fonti vicine alle forze dell'ordine. Si sta attivando una vera task force per mettere in salvo i due cuccioli ormai spaesati ed impauriti, fuggiti dopo aver perso la mamma a colpi di arma da fuoco questa notte. 

 

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