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nuovi nati

Parco Natura Viva, debuttano i due baby lupetti: le prime esplorazioni fuori dalle tane

I due baby crisocioni (altrimenti noti come lupi dalla criniera, Sudamerica) nati alla metà di febbraio, hanno deciso di uscire dalle tane preparate dalla loro mamma e annunciarsi al pubblico. Non hanno ancora compiuto un mese, si reggono goffamente sulle zampe ma già esplorano e iniziano a giocare tra di loro
Uno dei piccoli di croscione nati al Parco Natura Viva
Uno dei piccoli di croscione nati al Parco Natura Viva
Uno dei piccoli di croscione nati al Parco Natura Viva
Uno dei piccoli di croscione nati al Parco Natura Viva

Le tane e i diversivi che prepara la mamma, non bastano più a contenere la curiosità dei due nuovi nati. Così, a qualche giorno dal compimento del primo mese di vita, i piccoli crisocioni decidono di compiere la prima esplorazione e annunciarsi al pubblico.

Nati lo scorso 16 febbraio al Parco Natura Viva di Bussolengo, i figli di Numo e Pàlida sono ancora del tutto neri, con il manto arruffato e nulla che ricordi l’eleganza dei genitori. Conosciuti anche come “lupi dalla criniera”, arriverà per loro il manto fulvo, le lunghe zampe e il muso affusolato. Per il momento però, ancora si muovono e giocano goffamente, in attesa della prima visita veterinaria che ne decreterà il sesso.

Accuratamente gestiti dalle tipiche strategie di mamma crisocione. Classificati come “quasi a rischio” dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, si tratta di un specie che in natura abita le praterie del Sudamerica.

I baby lupetti, le prime esplorazioni

“La mamma – spiega Caterina Spiezio, responsabile del settore ricerca e conservazione del Parco Natura Viva - ha un comportamento perfetto e molto naturale. È infatti difficile vederla con i propri cuccioli, se non durante il momento dell’allattamento. Questo complica il lavoro di un eventuale predatore che difficilmente potrà riuscire ad individuare i piccoli a seconda della posizione della mamma. Prima ancora, nei giorni i cui loro non potevano ancora muoversi bene, Pàlida li spostava spesso per non lasciarli a lungo nello stesso posto. Poi ha preparato e scavato tre tane vicine, in modo che i piccoli potessero muoversi tra di esse, con la sicurezza di avere un rifugio disponibile in pochi passi. Ma non solo: di tanto in tanto lei si avvicina per controllare dove siano i piccoli e che vada tutto bene, muovendosi come se stesse semplicemente esplorando, passeggiando davanti alle tane. E poi, una volta verificata la situazione, si allontana nuovamente”.

E loro recepiscono l’implicita indicazione: restano nei pressi dei rifugi, giocano e con qualunque cosa si muova tra i rami. Un comportamento tipico del crisocione, che in natura sta subendo la minaccia principale della conversione degli habitat selvatici con le produzioni agricole. Investimenti da parte delle auto e attacchi di cani domestici, anche vettori di malattie, sono le conseguenze peggiori dell’antropizzazione dei loro territori.

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