Incontro ravvicinato con un'orsa per una coppia di cacciatori nelle Giudicare, in Trentino, durante un'escursione. Questa mattina (domenica 30 luglio) attorno alle 6, i due giovani uomini hanno incontrato l'animale accompagnato da un piccolo che dormiva sul sentiero Mandrel, che porta a malga Avalina, a 1.970 metri di quota, a monte dell'abitato di Roncone. Si tratta di una zona lontana dal paese.
Avvertita la loro presenza, l'orsa si è spaventata e ha inseguito le i due uomini, che hanno gridato e sono fuggiti. Uno dei due si è precipitato lungo il sentiero di ritorno, mentre l'amico si è arrampicato su una pianta, dove l'orsa lo ha inseguito e lo ha agganciato ad una ghetta facendolo cadere al suolo. Successivamente i due plantigradi si sono allontanati. Caduto su una pietra, il giovane ha rimediato una contusione al costato ed è ora in osservazione all'ospedale di Tione.
Sul posto è intervenuta l'unità cinofila del Corpo forestale, che ha compiuto i necessari sopralluoghi per ricostruire l'esatta dinamica dell'episodio e ha recuperato l'attrezzatura degli escursionisti.
Enpa: «Verificare che non fossero bracconieri»
«Cosa ci facevano alle sei del mattino due cacciatori su un sentiero diretto ad una postazione di caccia a 1.700 metri di quota in periodo di silenzio venatorio? Erano armati? Volevano soltanto "osservare" gli animali selvatici o avevano qualche altro scopo?». È quanto si domanda l'Ente Nazionale Protezione Animale dopo che i due uomini sono stati coinvolti in un «falso attacco da parte di un orso in località Mandriel; una zona - le Giudicarie - notoriamente frequentata dai plantigradi» commenta Enpa.
Secondo Enpa è possibile che il plantigrado in questione sia una femmina con cuccioli e che abbia posto in essere il falso attacco, che non è un attacco ma un comportamento difensivo finalizzato ad allontanare una possibile minaccia, proprio perché spaventata dai due uomini. In particolare, l'associazione chiede alle autorità di verificare che i cacciatori non si trovassero sul posto per infastidire gli animali o, peggio ancora, per compiere attività di bracconaggio. Nel caso dovessero emergere ipotesi di violazioni normative, l'associazione è pronta ad agire in giudizio contro nei loro confronti. Enpa inoltre diffida Maurizio Fugatti dall'utilizzare questa situazione come pretesto per ulteriori campagne persecutorie e discriminatorie ai danni dei plantigradi. Peraltro, l'associazione rileva come la Provincia Autonoma di Trento non abbia ancora provveduto a limitare o vietare l'accesso alle aree frequentate dalle femmine di orso con i loro cuccioli.
Aidaa annuncia un esposto
L'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente annuncia un esposto alla procura di Trento in riferimento all'incontro di due cacciatori con un'orsa in Trentino. «Innanzitutto - si legge in una nota - bisogna capire cosa ci facevano nel bosco quei due, erano veramente diretti al posto di osservazione di caccia come hanno dichiarato o stavano facendo del bracconaggio o ancora peggio volevano uccidere dei selvatici?», scrivono gli animalisti di Aidaa. «La ricostruzione dei fatti deve essere poi veritiera e non un altra occasione per una caccia alle inesistenti responsabilità dell'orsa che se non disturbata avrebbe continuato a dormire in pace. Ed infine - conclude la nota - riteniamo l'atteggiamento dei due assolutamente irresponsabile e devono solo ringraziare il loro dio se la cosa non è finita in tragedia».
Oipa: «Falso attacco»
«Con tutta evidenza si è trattato di un cosiddetto "falso attacco" che conferma come l'orsa non abbia voluto attaccare per uccidere, ma solo per fare allontanare i due escursionisti», commenta invece l'Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa).