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Montegalda

Sos veleno per volpi e tassi. L'Enpa lancia l'allarme

Nell'ultimo periodo sono stati trovati esemplari selvatici morti sui Berici. L'ispettore Rizzi: «Crudeltà inaudita. Episodi che vanno fermati»

Troppi animali selvatici protetti uccisi nella zona di Montegalda e nei colli Berici. In base alle testimonianze, sarebbero diversi gli esemplari trovati privi di vita sul territorio. A lanciare l'allarme, con grande preoccupazione, è in particolare l'Enpa, che punta il dito contro i bocconi avvelenati. Nel dettaglio, in una nota diffusa dal nucleo guardie zoofile Enpa di Vicenza, si legge che un residente di Montegalda aveva segnalato alle guardie stesse la presenza di due volpi adulte morte lungo la recinzione che circonda la collina chiamata monte Roccolo. Il sopralluogo delle guardie zoofile, però, avvenuto ad un paio di giorni dalla segnalazione, non aveva dato alcun riscontro, in quanto le carcasse erano sparite; tutt'attorno, secondo gli esponenti dell'Enpa, era però possibile notare «tracce di erba calpestata».

Due tassi trovati morti lungo una recinzione

Nei giorni successivi era giunta un'altra segnalazione, a meno di duecento metri dalla precedente. I documenti fotografici e un video mostravano una famigliola di tassi, due piccoli e due adulti, morti lungo la recinzione all'interno della zona Laghetto e un altro tasso identificato come femmina a distanza di una quindicina di metri in avanzato stato di decomposizione. Anche in questo caso erano intervenute le guardie dell'Enpa e anche stavolta non era stata trovata traccia degli animali morti.Alla fine, sono stati informati gli agenti della polizia provinciale.

Iniziate le indagini per individuare i responsabili

Per fare chiarezza su quanto accaduto è intervenuto anche Renzo Rizzi, ispettore regionale Enpa che risiede a cinquecento metri dal luogo dove si sono svolti i fatti. «Vedremo le indagini a cosa porteranno - commenta Rizzi -. Si deve attendere lo zooprofilattico, ma da quanto emerso e dalla metodologia dello svolgimento dei fatti, l'ipotesi più calzante, o per dirla in breve, la vera e propria firma, conduce ai "cacciatori da pelo", in pratica i soggetti che uccidono quasi esclusivamente lepri, o comunque mammiferi. L'animale più sfortunato, proprio perché ritenuto il peggior nemico di questo cacciatore, è la mitica volpe, perché è naturalmente un competitore temibile, caccia anche lei i leprotti».

I bocconi avvelenati sparsi nei boschi

Rizzi affronta il tema degli avvelenamenti. «Ci sono delle figure che si preoccupano di dispensare bocconi avvelenati nel territorio - continua -. Come ben si sa, i bocconi avvelenati sono oramai una piaga del nostro tempo, ogni anno nei nostri boschi vengono sparse da dei delinquenti centinaia di queste sostanze ed è per questo che troviamo, quando si va in quei luoghi, tantissimi cani e gatti avvelenati. Nel nostro caso i bocconi hanno colpito anche un'intera famiglia di tassi. La responsabilità è da ricercare sempre in questa dannosissima e inutile banda di distruttori della natura, altro che sentinelle. Qui non si tratta di caccia regolare, ma di volgari uccisori di animali contro le leggi, la selettività e la morale».

Matteo Carollo

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