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Slavc e Giulietta a passeggio

BOSCO CHIESANUOVA. Nuove eccezionali immagini della coppia di lupi della Lessinia: prime foto insieme sulla neve. Sono stati immortalati dal guardiaparco Parricelli e dal fotografo naturalista Samaritani dopo l'alba. «Segnalati» dal volo nervoso di alcune cornacchie
I due lupi per la prima volta immortalati fianco a fianco e di giorno
I due lupi per la prima volta immortalati fianco a fianco e di giorno
I due lupi per la prima volta immortalati fianco a fianco e di giorno
I due lupi per la prima volta immortalati fianco a fianco e di giorno

Bosco Chiesanuova. Regalo di fine anno di Slavc e Giulietta, i lupi che da dodici mesi hanno scelto la Lessinia come dimora: sono comparsi mezz'ora dopo il sorgere del sole in una località della Lessinia centrale e sono stati catturati dall'obiettivo del guardiaparco Paolo Parricelli e dell'appassionato di foto naturalistiche Massimo Samaritani. I documenti che pubblichiamo sono davvero eccezionali perché è la prima volta che con la macchina fotografica si riesce a cogliere la coppia alla luce del sole. C'era stato un precedente a maggio, quando la pazienza e la costanza degli agenti del Corpo forestale dello Stato, Luca Signori e Fulvio Valbusa, erano state premiate all'imbrunire dalla comparsa della coppia dopo ore di appostamento. Ma in quell'occasione i due esemplari erano troppo distanziati l'uno dall'altra per entrare nello stesso scatto fotografico. Le altre immagini dei due lupi erano tutte il risultato di fototrappole notturne come quella del 4 dicembre scorso nei pressi di Passo Fittanze, ottenuta dalla fototrappola installata dalla Stazione Forestale di Ala nei pressi del punto dove lo scorso ottobre Bepi Pinter aveva individuato le tracce e raccolto escrementi e un campione di urina. È stata quindi una caccia fortunata per Massimo Samaritani, fotografo naturalista per hobby, che si trovava in Lessinia giovedì con l'intenzione di arricchire il suo portafoglio di scatti in ambientazione invernale. Fa parte infatti del gruppo che collabora alla realizzazione del resoconto ornitologico pubblicato annualmente dal Parco della Lessinia ed era con lui il guardiaparco Paolo Parricelli. «Erano le otto e un quarto», racconta, «quando Paolo, notando lo svolazzare concitato di alcune cornacchie, ha puntato il binocolo». «Infatti il loro volo nervoso preannuncia la presenza di un predatore, in genere l'aquila, o la volpe», conferma il guardiaparco che dopo aver scrutato il cielo ha puntato il binocolo sulla neve scorgendo alla distanza di un migliaio di metri la presenza dei due lupi. «Lo spettacolo è durato pochi secondi, il tempo di riuscire a inquadrarli nell'obiettivo e scattare subito a mano libera», aggiunge Samaritani, «poi gli scatti successivi li abbiamo fatti con il duplicatore montato e la macchina appoggiata sulla carrozzeria dell'auto del guardaparco perché non c'era il tempo materiale di montare il cavalletto». «È il sesto avvistamento certo dei due lupi insieme e la prima volta che si riescono a scattare foto così nitide», aggiunge Parricelli. Alessandro Brugnoli, faunista e direttore tecnico dell'Associazione cacciatori trentini, spiega che i lupi in inverno allungano leggermente i ritmi di attività e può capitare di vederli anche poco prima del tramonto quando escono alla caccia o poco dopo il sorgere del sole, prima che si rintanino nei loro rifugi. Le foto sono eccezionali e anche i ricercatori sloveni Hubert Potocnik e Miha Krofel, che seguono per l'università di Lubiana il progetto di tutela del lupo, le hanno volute e chiesto di pubblicarle sul sito di Slowolf. «È un risultato che premia la collaborazione fra enti e volontariato e la prontezza di riflessi di appassionati che sanno cogliere l'attimo», commenta Diego Lonardoni, direttore del Parco della Lessinia, «e sono contento che la coppia di lupi dimostri di essere in buona salute. Aggiungo che sono animali estremamente elusivi ed è stata un'occasione rarissima averli fotografati. Non rappresentano alcun pericolo perché sono i primi a non cercare il contatto con l'uomo e ad allontanarsi quando si accorgono di essere osservati anche da lontano, come testimoniano le foto scattate nell'arco di pochi secondi», conclude.

Vittorio Zambaldo

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