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Ricorso della Lav, il Tar sospende l'abbattimento dell'orsa Jj4

Sospesa l’ordinanza di abbattimento firmata dal presidente della Provincia di Trento. Fugatti: «Abbiamo altri 70 esemplari da spostare oltre a quelli che verranno abbattuti».
La trappola a tubo per catturare gli orsi Jj4 e Mj5
La trappola a tubo per catturare gli orsi Jj4 e Mj5
La trappola a tubo per catturare gli orsi Jj4 e Mj5
La trappola a tubo per catturare gli orsi Jj4 e Mj5

Il Tar di Trento ha sospeso l’ordinanza di abbattimento dell’ orsa Jj4 firmata lo scorso 8 aprile dal presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti. Lo rende noto, sui canali social, l’associazione Lav, che ha presentato ricorso contro il provvedimento nei giorni scorsi.

A una settimana dal ritrovamento del corpo di Andrea Papi nei boschi del monte Peller, gli orsi a cui si sta dando la caccia in Trentino sono due. Il primo è l’esemplare femmina Jj4 responsabile dell'aggressione del runner di 26 anni, identificato grazie alle analisi di laboratorio disposte dalla Procura della Repubblica di Trento. Il secondo è Mj5, un orso di 18 anni per cui la Provincia di Trento ha chiesto l’abbattimento per l’attacco ai danni di un escursionista in valle di Rabbi, avvenuto lo scorso 5 marzo.

Sebbene i due esemplari non siano ancora stati individuati, sono già in corso le operazioni di collocamento delle trappole a tubo, che consentiranno il prelievo e la successiva soppressione.

Iter e ordinanze per l'abbattimento per l'orsa dal 2020

A quanto precisato dal presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, «L'orsa Jj4 era stata oggetto di un’ordinanza per l’abbattimento» firmata il 24 giugno 2020, per l’aggressione ai danni di due escursionisti, sempre sul monte Peller. «Da quel momento - ha ricordato il governatore - è iniziato un iter travagliato con gli organi di giustizia amministrativa che non ci ha permesso di dare seguito all’ordinanza».

Fugatti, parlando di un «sentimento di commozione e rabbia per quanto accaduto», ha inoltre voluto precisare come la richiesta di cattura dell’esemplare sia stata più volte presentata a Ispra, sempre con esito negativo. Jj4 è stata monitorata per oltre due anni. Il radiocollare di cui era dotata si è scaricato lo scorso agosto, ma si ritiene che non sia lontana dalla zona dell’aggressione a Papi. La presenza di un marchio identificativo sull’orecchio permetterà il riconoscimento immediato, senza necessità di ricorrere a nuove analisi genetiche.

Più complessa, invece, appare la cattura di Mj5, un esemplare del peso stimato di 350 chilogrammi per cui è arrivato il via libera da parte dell’Ispra. In questo caso, una squadra di operatori specializzati sta cercando di ricostruirne gli spostamenti attraverso le analisi genetiche dei campioni rinvenuti nei boschi. A differenza degli esemplari femmine, i maschi risultano meno stanziali, e possono coprire lunghe distanze in brevi periodi.

Le reazioni degli animalisti

L’annuncio dei due prelievi ha generato le reazioni delle associazioni animaliste. Il Wwf ha chiesto al governatore del Veneto, Luca Zaia, di aprire alla possibilità del trasferimento di alcuni orsi in Veneto (ma non quelli ritenuti problematici), mentre la Lav si è detta disponibile a effettuare il trasferimento degli esemplari destinati all’abbattimento. L’associazione Aidaa, poi, ha scritto al ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin nel tentativo di bloccare le operazioni nei boschi del Trentino.

All’appello si è aggiunto anche l’ex ministro dell’Ambiente, Sergio Costa. «Perchè abbattere l’orso - ha detto il vicepresidente della Camera - se esistono anche altre modalità di convivenza?». Sul punto, tuttavia, Fugatti è stato netto. «A chi fa filosofia e cultura sulla gestione dell’orso e sui prelievi previsti - ha commentato il governatore - diciamo di stare tranquilli: abbiamo altri 70 esemplari da spostare oltre a quelli che verranno abbattuti».

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