Tra ironia, meme e denunce delle associazioni animaliste, nello scenario di guerra tra Russia e Ucraina, è diventato un caso, soprattutto sui social, quello del "rapimento" di un procione dallo zoo di Kherson. Nelle immagini, diffuse dai social, si vede l'orsetto lavatore che lotta per non essere ingabbiato, in malo modo, da un soldato russo, durante la ritirata dalla città.
Così, dopo la diffusione del video è scattata una mobilitazione, a tal punto che il procione trasferito dallo zoo è passato, a sua volta, da bottino di guerra ad «un simbolo di resistenza e lotta dell'Ucraina». Tanto che Serhiy Bratchuk, portavoce dell'amministrazione militare della regione di Odessa, dal suo canale Instagram ha lanciato un appello ai "rapitori", proponendo uno scambio «con 10 prigionieri russi».
The occupiers stole everything from Kherson: paintings from art galleries, antiquities from museums, historic manuscripts from libraries. But their most prized loot was a raccoon they stole from a zoo. Steal a raccoon and Die. pic.twitter.com/1mqBrrKjHQ
— Defense of Ukraine (@DefenceU) November 13, 2022
A supportare la denuncia anche UAnimals, associazione animalista ucraina, che, dal primo giorno di invasione dei russi, denuncia pubblicamente anche i crimini nei confronti di animali domestici e non solo. L'associazione, sulla sua pagina Facebook ha denunciato che «il procione dello zoo di Kherson non è il solo animale rubato dai russi. In Crimea gli occupanti hanno preso gran parte degli animali dello zoo».
Nel marzo scorso, inoltre, era stato bombardato anche lo zoo di Kharkiv, e furono tanti anche gli appelli per salvare il parco zoologico di Kiev.