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I migratori

Emergenza caldo per i rondoni. Tutti i consigli per aiutarli / VIDEO

Per i volontari dell'associazione no profit Alveare in queste settimane è scattata l'emergenza per rondini, rondoni, topini e balestrucci.
L'emergenza caldo mette a rischio l'incolumità dei rondoni
L'emergenza caldo mette a rischio l'incolumità dei rondoni
Rondone liberato

Vivono volando. Si fermano solo per depositare le uova e far crescere i piccoli. E lo fanno in questo periodo. Ma con questo super caldo, sotto le grondaie dove fanno i nidi, le temperature possono davvero diventare proibitive anche per loro che sono abituati e che arrivano sulle loro ali dall'Africa. E così capita di trovarli, sempre più spesso in questo periodo, a terra, in situazione di gravi difficoltà, magari in un angolo della casa, proprio dove non te lo aspetti.

L'emergenza

Per i volontari dell'Alveare in queste settimane è scattata l'emergenza per rondini, rondoni, topini e balestrucci. Sì, perché le segnalazioni di ritrovamenti di uccelli in difficoltà aumentano di giorno in giorno. Ma in pochi sanno realmente come aiutarli. Facciamo chiarezza, svelando qualche curiosità su questi migratori che ogni anno partono dall'Africa percorrendo migliaia di chilometri per tornare anche a Vicenza a nidificare. Rondini, topini e balestrucci fanno parte della famiglia dei irundinidi. Poi ci sono i rondoni che fanno parte della famiglia degli apodiformi, cioè "senza piedi". Questo perché le zampe sono così corte che sembrano non averle. Questi uccelli infatti vivono gran parte della loro vita in volo, aggrappandosi solo di tanto in tanto. Le nidificazioni in Italia avvengono in aprile e tra la fine di maggio e gli inizi giugno iniziano le nascite. «La scorsa stagione, abbiamo eseguito diversi riposizionamenti di pulli, anche grazie alla collaborazione con i vigili del fuoco che hanno raggiunto la posizione di rilascio idonea. Oltre ai piccoli caduti dal nido, spesso veniamo chiamati anche per gli adulti rinvenuti a terra, stremati o sottopeso; in tal caso, non c'è un minuto da perdere. Bisogna intervenire subito. Il recupero immediato potrebbe salvare loro la vita», spiegano gli esperti dell'associazione.

Come intervenire

E cosa fare? In questi casi è fondamentale contattare gli esperti dell'Alveare che valuteranno il caso «In generale i soggetti che rinveniamo debilitati vanno alimentati ogni due ore, dall'alba al tramonto, solo con grilli: ogni pasto almeno due grammi. Un'alimentazione errata potrebbe compromettere gli organi interni. Il peso forma da raggiungere è fondamentale perché possano volare: devono arrivare a 40/44 grammi. Se rinveniamo un rondone accasciato, attenzione a come lo si aiuta a riprendere il volo. Serve alzare ben bene la mano con il palmo aperto e aspettare che decida di partire quando vuole. Da quel momento in poi volerà anche per più di undici ore, mangerà, dormirà e si accoppierà in volo». Questi uccelli, così affascinanti, riescono a catturare una grandissima quantità di insetti, fino 20.000 al giorno, soprattutto zanzare, mosche e moscerini. Sono delle vere e proprie "schegge volanti" raggiungono i 220 chilometri all'ora percorrendo, nel corso della loro vita, 4,5 milioni di chilometri, ovvero ben sei volte la distanza tra la Terra e la Luna.

Numeri in calo

«Purtroppo ogni anno assistiamo ad una decrescita del loro numero. Questi uccelli si sono adattati alla vita vicino alle nostre abitazioni, ma spesso, purtroppo, molti nidi vengono distrutti durante le operazioni di ristrutturazione degli immobili o semplicemente perché danno fastidio ai residenti. Ricordiamo - dicono ancora dall'ente - che questa azione costituisce un reato e come tale è perseguibile penalmente. Per salvaguardare la specie possiamo installare dei nidi artificiali, i nostri amici alati li apprezzeranno e ogni anno torneranno nello stesso punto per crescere lì la loro prole».

Tornati sani e liberi in 700

Poco più della metà degli interventi di Alveare nel corso del 2022 si è chiusa con la rimessa in libertà del selvatico in difficoltà. Del totale, 1.491 casi, 315 sono stati seguiti a distanza, e 1.176 sono stati recuperi materiali. Di questi 132 ungulati sono stati consegnati al centro Difesa Natura 2000 Colli Berici e 92 rapaci al centro di Fimon. Degli animali salvati, il 62% erano ricci, il 20% pipistrelli, il 4% lepri, il 2,5% ghiri, il 6% tassi e quasi il 4% di volpi.

Per sostenere l’attività. IBAN: IT78G0866960641021000973266, intestato ad Alveare ODV Associazione Banca: BVR BANCA. Paypal: https://paypal.me/AlveareVI?locale.x=it_IT. Questi invece i contatti per chiedere informazioni o soccorso: 3936009637 - 3489952822.

Cristina Giacomuzzo

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