Con il boom degli abbandoni cala la presenza di animali da compagnia nelle case degli italiani con cani, gatti, uccellini, tartarughe e anche rettili in 1 famiglia su 3 (37,7%) rispetto ai record di crescita fatti segnare negli anni del Covid.
È quando emerge dall’analisi della Coldiretti su dati Eurispes in occasione della tradizionale benedizione di Sant’Antonio Abate, il Patrono degli animali che ha visto da nord a sud della penisola il ripetersi del rito della benedizione dalla variegata moltitudine di esemplari presenti nelle case, nelle stalle, ovili e nei pollai, come in Piazza San Pietro a Roma, con gli animali della fattoria Italia che
popolano le campagne nazionali alla presenza del presidente della Coldiretti Ettore Prandini.
«E se con la pandemia Covid - sottolinea la Coldiretti - la percentuale degli animali da compagnia nelle case degli italiani è salita dal 33,6% del 2019 al 39,5% nel 2020 fino al 40,2% del 2021, nell’ultimo anno - evidenzia la Coldiretti - le presenze sono diminuite, anche a causa degli abbandoni di cani e gatti che hanno superato quota 57mila nell’ultimo anno, secondo l’Enpa».
Un fenomeno, per Coldiretti, «spinto non solo da immaturità, noia o disinteresse verso la sorte degli animali, ma anche dalla crisi economica che ha colpito molte famiglie con l’aumento dei prezzi che ha inciso sui bilanci domestici».
«Il 60% di chi ospita animali domestici spende mensilmente tra i 30 e i 100 euro - evidenzia Coldiretti - e solo il 22% meno di
30 euro mensili, mentre il 18% di chi ha un animale gli dedica un budget che va dai 100 ai più di 300 euro al mese, secondo
l’Eurispes. Gli animali più diffusi nelle case sono i cani con il 44,7% delle presenze e i gatti con 35,4%».