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Legnago

Cane legato con una corda per punizione, muore soffocato. Proprietario denunciato

L'uomo ha raccontato i fatti dal veterinario e altri clienti inorriditi hanno avvisato la LAV
Un cane tenuto legato
Un cane tenuto legato
Un cane tenuto legato
Un cane tenuto legato

È morto praticamente impiccato ad un palo perché rovinava il giardino di una villetta. Tragica fine per un cucciolo di cane dopo essere stato legato dal proprietario con una corda per «punirlo» della sua naturale esuberanza dovuta alla giovane età. L'uomo, un agente di Polizia locale di 49 anni in servizio in un Comune della Bassa, si è presentato nei giorni scorsi nell'ambulatorio di un veterinario con in braccio l'animale, un meticcio marroncino di piccola taglia, ormai esanime, chiedendo al professionista che lo rianimasse. Purtroppo, il medico, dopo aver sentito il racconto del vigile, non ha potuto far altro che constatare il decesso dell’animale per soffocamento dovuto proprio alla corda stretta al collo, che gli ha impedito di respirare condannandolo ad una morte atroce.

Il cagnolino era stato preso in affido da poco tempo e la sua vivacità lo aveva portato a scavare alcune buche che avevano inevitabilmente rovinato il tappeto erboso dell’abitazione. Per punizione, quindi, come si evince dalla denuncia presentata dalla Lega antivivezione (Lav) di Verona, il padrone ha pensato di conficcare un palo nel terreno e di legarvi il cucciolo con una corda. L'animale ha iniziato a tirare nel disperato tentativo di liberarsi fino a quando, dopo qualche ora, è stato trovato privo di sensi con la fune al collo che non gli permetteva di respirare. I clienti dell'ambulatorio veterinario, presenti quel giorno nella sala d'attesa, hanno ascoltato inorriditi il racconto del vigile. Ed è stato così che una coppia si è fatto carico di denunciare l'incresciosa vicenda.

«L'ho legato stretto con un picchetto a terra», avrebbe raccontato il 49enne, «in modo che non potesse muoversi». Il tutto mimando nei particolari il modo con il quale avrebbe bloccato a terra il meticcio con il chiaro intento di educarlo. Il giorno successivo i coniugi hanno quindi contattato la Lav alla quale hanno sottoscritto una testimonianza dettagliata di quanto avevano visto e sentito. Per l'uomo, che risiede a Legnago, è scattata quindi una denuncia per maltrattamento di animali aggravata dalla morte: reato punito dall'articolo 544 ter del codice penale. L’esposto è stato depositato in Procura a Verona dalla presidente della Lega antivivisezione Lorenza Zanaboni, che fin da subito si è presa a cuore l’agghiacciante storia. «Se quello che ci è stato riferito sull'uccisione del cucciolo», spiega la responsabile dell'associazione animalista, «dovesse essere confermato dalla magistratura saremmo di fronte all’ennesimo fatto di estrema gravità e crudeltà commesso nei confronti di bestiole indifese. Abbiamo raccolto la testimonianza di più persone e quindi Lav Verona non poteva esimersi dal presentare una denuncia per maltrattamento aggravato. Ci auguriamo una punizione esemplare, che contempli la proibizione per il presunto responsabile di possedere altri animali».

Un auspicio, quello della Lav, suggerito anche dal fatto che, a quanto sembra, dopo qualche giorno, il vigile in questione ha provveduto ad adottare un altro cane in sostituzione di quello morto soffocato. Un reato quello del maltrattamento di animali punito con una condanna che va da tre a 18 mesi e una multa da cinque a trentamila euro. 

Riccardo Mirandola

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