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Brenzone

Un lupo a spasso sulla Gardesana: «Non è la prima volta, in pericolo anche i cani» VIDEO

Il video di un giovane di Cassone, frazione di Malcesine, ritrae un lupo all'ingresso di Castelletto
Lupo sulla Gardesana
Lupo sulla Gardesana
Lupo sulla Gardesana (Ranieri)

Che ci fa un lupo a mezzanotte circa, il venerdì sera, sulla Gardesana all'ingresso di Castelletto? A porsi la domanda è stato un ragazzo di Cassone, frazione di Malcesine, Matteo Ranieri.

Il video girato dal giovane col telefonino ha fatto capolino su varie chat, su whatsapp e perfino sui social, sabato mattina, e non si parlava d'altro a Castelletto e a Brenzone. Il video è stato visionato anche da alcuni cacciatori di Brenzone e di Malcesine che hanno confermato che l'animale avvistato sulla Gardesana, a sud di Castelletto e poco più a nord del bivio che porta a Biaza, è proprio un lupo, poi sparito dopo aver svoltato verso il margine est della Gardesana, nella vegetazione. 

Non è la prima volta

«Non è una novità», ha confermato Emiliano Castori, cacciatore di Malcesine e Brenzone guardando il telefonino, «che i lupi vengono avvistati nel nostro territorio. Basta pensare alla predazione della capretta avvenuta a Malcesine poche settimane fa. Quella uccisione è avvenuta a circa 150-200 metri dalla Gardesana a Val di Sogno, dove ha sede l'ospedale di Malcesine. La capretta è stata squartata e mangiata dai lupi che, a differenza dei cinghiali, non sono onnivori ma solo carnivori. Pertanto, devono mangiare ogni giorno e fare predazioni di ogni genere di animale che viene  a trovarsi sulla loro strada».

Pericolo per la popolazione?

C'è pericolo per la popolazione? «In questo momento», ha proseguito Castori, «sul Baldo c'è molto freddo e questi lupi scendono a valle, si spingono anche fino ai margini dei centri abitati per cercare prede quali galline, capre, camosci, ma anche animali domestici quali cani e gatti possono diventare cibo per loro. Ad esempio, i cani attaccati alle catene nei giardini sono un pericolo e una calamita per questi lupi, che possono essere attirati anche nei giardini di casa».

Ma non è tutto. Castori fa una analisi più allargata della situazione. «Anche a Sanmaggiore, una località appena sopra il centro abitato di Malcesine, sono stati avvistati tre giorni fa alcuni lupi da cittadini, che li hanno fotografati. A San Michele, a pochi metri dalla stazione intermedia della funivia, sono stati avvistati sei lupi grazie ad alcune fototrappole di cacciatori e, tra cacciatori, ci siamo scambiati questi video».

Situazione da gestire

Insomma: una situazione non certo rassicurante e che può creare rischi alla popolazione. «Sicuramente la questione andrebbe gestita», replica Castori, «e attualmente questo non avviene. Non solo a Brenzone, naturalmente, e neanche solo a Malcesine ma in tutto il Veneto. Il lupo non è cacciabile e non si può abbattere perché è una specie protetta ma, di fatto, la situazione può degenerare proprio perché questi carnivori hanno bisogno di mangiare e non riconoscono i cani, ad esempio, come loro simili ma come prede. Idem per tutti gli animali da cortile o selvatici».

Cosa intende, esattamente? «Intendo dire che, tra cacciatori, ci siamo ad esempio accorti che i cinghiali più piccoli, quelli cioè con taglia tra i 25 e i 30 chilogrammi di peso, sono in numero nettamente inferiore rispetto ai mesi precedenti. E siccome gli avvistamenti dei lupi sul Baldo risalgono, con presenze numeriche importanti e frequenti, a circa due anni fa, è abbastanza verosimile ipotizzare che siano predati dai lupi. Infatti il lupo attacca questi animali molto più facilmente che i cinghiali da 100 o 150 chilogrammi. Questi, adesso, si vedono sempre più numerosi rispetto a prima e in branchi sempre più importanti proprio per essere in grado di respingere gli eventuali assalti assalti dei lupi. Per questo sono anche più aggressivi». 
 

Gerardo Musuraca

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