La Direttrice generale dell'Unesco, Audrey Azoulay, è in missione in Ruanda dove la Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale ha favorito la ripopolazione dei gorilla di montagna. Sono oggi quasi mille questi cugini degli esseri umani, dai quali siamo separati solo dal 2% del nostro Dna, che vivono allo stato brado in Ruanda, Uganda e Repubblica democratica del Congo.
Dopo una decimazione causata dalla deforestazione e dal bracconaggio, che negli anni '80 li aveva visti ridursi a soli 250 esemplari, grazie gli sforzi congiunti delle autorità nazionali, delle comunità locali, delle Ong e dell'Unesco la vita di questo animale è stata preservata. In particolare in Ruanda dal 1983, il paese utilizza un modello di riserva della biosfera per sviluppare un circolo virtuoso in cui i proventi del turismo vengono reinvestiti sia per finanziare parchi nazionali che per migliorare le condizioni di vita delle popolazioni locali.
Nel corso della sua missione in Ruanda la direttrice dell'Unesco ha voluto dunque partecipare all'annuale cerimonia 'Kwita Izina' che si tiene ogni settembre ai piedi dei monti Virunga nel distretto di Musanze, nel nord del Ruanda. Il parco nazionale del Vulcani è la prima riserva della biosfera Unesco nel Paese.
L'obiettivo principale della cerimonia è quello di monitorare ogni singolo gorilla e i loro gruppi nel loro habitat naturale. In questa occasione, alla presenza di Audrey Azoulay è stato dato il nome ad un cucciolo di gorilla. Il cucciolo è stato chiamato 'ikirango' che significa 'simbolo'.