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Fauna e solidarietà

Animali feriti, mille i recuperi. E un drone “scoverà” i caprioli

di Giulia Armeni
Il Cras di Villabalzana vuole usare il piccolo velivolo per evitare che i cuccioli vengano falciati dai macchinari agricoli
Un esemplare di riccio femmina recuperato dai volontari del Centro di Villabalzana, che ha lanciato un appello per ampliare la squadra
Un esemplare di riccio femmina recuperato dai volontari del Centro di Villabalzana, che ha lanciato un appello per ampliare la squadra
Un esemplare di riccio femmina recuperato dai volontari del Centro di Villabalzana, che ha lanciato un appello per ampliare la squadra
Un esemplare di riccio femmina recuperato dai volontari del Centro di Villabalzana, che ha lanciato un appello per ampliare la squadra

Feriti da recuperare, cuccioli da coccolare, “anziani” da accudire. Dai caprioli ai tassi, passando per volpi e volatili, gli animali selvatici da curare, nel Vicentino, sono migliaia. E di questi, almeno mille vengono tratti in salvo dai volontari del Cras Difesa Natura 2000. Il Centro recupero animali selvatici di Villabalzana, ad Arcugnano, è infatti il punto di riferimento per la fauna di boschi e campagne beriche.

Là dove vivono diverse specie che, soprattutto nel periodo primaverile, sono minacciate dalla presenza volontaria - e involontaria - dell’uomo. Dagli investimenti in auto fino al ferimento (se non all’uccisione) a causa di trattori e mezzi agricoli, sono un migliaio le creature recuperate ogni anno. Di queste, come spiega Debora Zuriti, referente del Cras, un centinaio sono caprioli falciati da auto o macchinari. Qualcuno si salva, ma a decine periscono. Tanto più quando si tratta di cuccioli, che vengono nascosti dalle madri in mezzo ai campi. Lì, il rischio è che gli agricoltori non si accorgano della loro presenza, schiacciandoli durante le operazioni di sfalcio. 

In arrivo un drone

Ecco perché il Cras, lanciando un appello a nuovi volontari, ha contestualmente avviato le pratiche per ottenere il patentino per il drone, che sarà poi acquistato e utilizzato per sorvolare città e provincia alla ricerca di “nidiate”, in modo da poter preventivamente avvertire i proprietari dei campi evitando stragi di piccoli. «Ogni anno ne muore una ventina, ecco perché, sfruttando un drone con telecamera termica, vogliamo metterci a disposizione degli agricoltori - sottolinea Zuriti - in modo che chi deve fare lavori nei campi possa chiamarci, noi sorvoliamo l’area con il drone e vediamo se ci sono o meno cuccioli».

Ma il drone - «ipotizziamo una spesa di circa cinquemila euro per comprarlo» - potrà servire anche per altri controlli. Il lavoro del Cras, infatti, è su vasta scala, considerando le dimensioni dell’area berica. Attualmente i volontari sono una quindicina, «ma più siamo meglio è, anche perché c’è sempre bisogno di qualcuno che vada a recuperare gli animali, segnalati un po’ dappertutto», osserva Zuriti. 

In questo periodo di nidificazione e di uscita dalle tane, con la nascita delle volpi e di tanti altri esemplari, le chiamate al numero del Centro non si contano più. Telefonate a cui si risponde 24 ore su 24 ed ecco perché è necessario allargare la rete del volontariato.

Servono nuovi volontari

Di qui la chiamata ufficiale. “Sei pronto per un’avventura nella natura? Il Centro recupero animali selvatici Difesa Natura 2000 ha bisogno di te! Con l’avvicinarsi del periodo delle nascite, cerchiamo nuovi volontari appassionati che possano aiutarci a prendersi cura dei piccoli cuccioli selvatici” è l’invito-appello pubblicato dal Cras.

Dopo adeguata formazione, i volontari potranno accudire cuccioli e pulli (uccellini appena nati che hanno bisogno delle cure dei genitori), assistere i volontari esperti nel mantenimento delle gabbie e dei recinti, collaborare in staffette e recuperi nella zona di Vicenza e sensibilizzare il pubblico sull’importanza della fauna selvatica. Requisiti richiesti? Età minima 18 anni, tesseramento al Cras, responsabilità, disponibilità a dare una mano nel fine settimana. E, ovviamente, passione per gli animali e l’ambiente. 

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