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Amici di Noè

Il laghetto di Altavilla Vicentina porta male ai cigni. Un altro sbranato da una volpe

Il cigno Calimero del laghetto di Altavilla predato ed ucciso. L'oasi naturale, negli ultimi due anni, non porta decisamente fortuna ai cigni simbolo del piccolo paradiso naturale. Era arrivata solo da pochi mesi la coppia di cigni bianchi, battezzati Calimero e Calispera, e voluti dall'Amministrazione comunale che li ha appositamente acquistati per ripopolare il laghetto insieme a due pavoni, Dante e Beatrice. Pochi mesi, il tempo di ambientarsi, e l'altra sera il maschio è stato attaccato da un predatore, forse una volpe, che non gli ha lasciato scampo.

La scoperta solo l'altra mattina quando le guardie di Italcaccia sono andate, secondo gli accordi stipulati con il Comune, a controllare il laghetto. «Purtroppo hanno trovato Calimero vicino alle sponde dello specchio d'acqua - spiega l'assessore all'ambiente, Roberto Scapin -. Era stato ucciso la notte prima. Secondo le analisi fatte dalla polizia provinciale si tratta di un predatore che ha trovato un varco nella recinzione e ha attaccato il volatile. Si pensa a una volpe, in particolare, perché ne sono state avvistate diverse negli ultimi tempi in zona».

La sopravvissuta Calispera, intanto, verrà trasportata al sicuro da un'altra parte. «Ma intendiamo trovarle un nuovo compagno - assicura Scapin -. Questa predazione però posticiperà l'arrivo della coppia di cigni neri che doveva giungere a fine anno, non possiamo correre rischi. Adesso faremo controlli accurati alla recinzione e poi vedremo come procedere. Sono molto dispiaciuto perché quella coppia era bellissima ma non mi arrendo: i cigni ripopoleranno il nostro laghetto».

Circa un paio di anni fa un'altra coppia di cigni neri, Giove ed Era, era stata vittima di un predatore. A quanto pare anche allora si trattava di una volpe che aveva attaccato la femmina e il maschio aveva tentato di difenderla fino alla morte. Era rimasto il loro figlio, Mercurio, ma dopo pochi mesi era volato via, alla ricerca di una compagna. I cigni, infatti, vivono solamente in coppia. Se non lo sono vanno in altre aree, alla ricerca di un nuovo compagno, abbandonando quindi la zona dove risiedono. Questa specie, appunto, rappresenta il simbolo di fedeltà e unione per tutta la vita ed ha rappresentato, per anni, l'attrazione principale dell'oasi. «Prima di acquistare i cigni avevamo contattato degli esperti proprio per capire se il laghetto sarebbe stato un luogo adatto a loro - dice Scapin -. Ogni passo è stato fatto confrontandoci con specialisti».

I cigni, sia bianchi che neri, hanno sempre fatto parte dell'habitat dell'oasi da 15 anni a questa parte. Ma la loro riproduzione è stata alquanto difficoltosa a causa della presenza delle tartarughe acquatiche che sterminavano sia le uova che i piccoli. Tanto che il Comune era stato costretto a trasferirle per evitare che la loro presenza mettesse in crisi gli equilibri di un habitat che si è sviluppato naturalmente e che ospita diverse specie di flora e fauna. E ultimamente hanno fatto capolino nuove inquiline: da poco sono arrivate le nutrie. «Qualche anno fa si erano insediate nel laghetto e abbiamo dovuto farle portare via - conclude -. Dovremo intervenire nello stesso modo anche stavolta».

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