<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
La ricorrenza

Giornata internazionale del cane, Enpa: «Ancora troppi abbandoni e maltrattamenti»

Giornata mondiale del cane

Oggi, «nella Giornata internazionale del cane celebriamo questo nostro amico fedele e generoso che però continua a non essere adeguatamente protetto». Lo dichiara Carla Rocchi, presidente nazionale dell’Ente nazionale protezione animali (Enpa). Solo nel 2020 l’Ente «ha aiutato direttamente 19.608 cani, facendone adottare ben 17.815 (1.789 nel Nord-Ovest del Paese, 1.891 nel Nord-Est, 3.994 nel Centro, 5.944 nel Sud e 3.897 nelle isole); 862 i cani fatti sequestrare perché maltrattati o tenuti in condizioni incompatibili».
Anche l’assistenza veterinaria che Enpa ha assicurato ai cani «presenta numeri importanti: 5.700 i cani soccorsi o salvati e 7.641 fatti curare dai veterinari».
«Il cane è entrato a far parte di diritto delle nostre famiglie - aggiunge Rocchi - ma c’è ancora una vasta zona grigia di sfruttamento, di maltrattamento, di randagismo, di mancate cure. Quest’anno celebriamo il trentesimo anniversario della Legge 281: prima dell’entrata in vigore di quella norma i cani randagi, una volta accalappiati, dopo tre giorni finivano nelle camere a gas. Oggi non c’è più la pena di morte, ma non sempre è assicurato il diritto alle cure, il diritto a una buona vita, il diritto al benessere. In molte regioni del Paese si fa molta fatica a combattere il randagismo: colpa di amministratori che continuano a essere indifferenti o poco efficaci».
Il diritto al benessere, spiega l’Enpa, va assicurato al cane anche con l’applicazione quotidiana della norma che tutela gli animali da compagnia. In questo sono fondamentali l’Anagrafe canina e il controllo delle nascite.

«Anche in questo Enpa fa la sua parte: nel 2020 ha microchippato 9.001 cani, ne ha sterilizzati 15.607; 11.518 i cani vaccinati», dice l’associazione animalista. «Ma oggi - conclude Rocchi - il nostro pensiero va a due storie: quella di Ettore, il cane rimasto per 36 ore a Torino sotto le macerie della palazzina crollata e salvato ieri sera e quella di Pen Farthing, l’ex militare britannico fondatore dell’associazione Nowzad che sta tentando in questi giorni di lasciare l’Afghanistan assieme a tutti i cani del suo rifugio».
 

Suggerimenti