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Aviaria, focolai in Europa e nel Vicentino. L'influenza aviaria uccide 5.000 gru in Israele

Contate 5.000 gru morte nella riserva del lago Hula, nel nord di Israele, a causa di un'epidemia di influenza aviaria
Contate 5.000 gru morte nella riserva del lago Hula, nel nord di Israele, a causa di un'epidemia di influenza aviaria
Contate 5.000 gru morte nella riserva del lago Hula, nel nord di Israele, a causa di un'epidemia di influenza aviaria
Contate 5.000 gru morte nella riserva del lago Hula, nel nord di Israele, a causa di un'epidemia di influenza aviaria

La malattia sta attualmente affliggendo l’Europa ma l'epidemia di influenza aviaria ora ha investito anche la Galilea settentrionale nl nord di Israele: nel lago di Hula sono stati recuperati i corpi di oltre 5.000 gru morte per questa malattia. Altre centinaia di gru senza vita sono state trovate nel vicino parco di naturale di Hula e altre ancora più a sud, nella vallata di Jezreel. Il lago di Hula, ha precisato la Società per la protezione della natura è, all’interno di Israele, il luogo di maggiore concentrazione delle gru. «Si tratta di uno dei disastri più gravi nel loro genere nella storia di Israele», ha affermato la ministra per la difesa dell’ambiente Tamar Sandberg. Il parco naturale di Hula è stato subito chiuso al pubblico. A quanto risulta si tratta della aviaria di tipo H5N1 che è potenzialmente pericolosa anche per gli esseri umani. Le autorità cercano adesso di proteggere da nuovi contagi le molte migliaia di gru che ancora si trovano nel lago. «Oltre alle gru già morte - ha aggiunto Sandberg - nei pollai della zona sono state eliminate centinaia di migliaia di galline e di tacchini ed ancora non sappiamo se la malattia abbia contagiato altre specie di animali che vivono nella natura. Seguiamo da vicino l’evolversi della crisi».

 

IN EUROPA.  Una piccola fattoria nel nord-est della Slovenia, una cittadina a circa 100 chilometri a nord-est della capitale Lubiana è stata messa oggi in quarantena dopo che è stato rilevato un primo caso di influenza aviaria: lo hanno reso noto le autorità slovene una cittadina. «Sono state prese misure nell’allevamento infetto e nei suoi dintorni», ha affermato l’Agenzia, che ha chiesto agli allevatori di isolare i propri animali per prevenire la diffusione della malattia.

La Francia ha di recente rilevato focolai di influenza aviaria nel sud-ovest ( nella regione delle Landes, produttrice di foie gras, la scorsa settimana), mentre il Regno Unito ha reso noto all’inizio di questo mese di avere abbattuto quest’anno circa mezzo milione di uccelli. Anche Belgio e Paesi Bassi hanno imposto misure di contenimento del pollame negli ultimi mesi dopo aver rilevato focolai in alcuni allevamenti.

 

A PRAGA. I veterinari cechi stanno abbattendo 80.000 galline in una fattoria a Libotenice, 45 chilometri a nord di Praga, dove già oltre 100.000 esemplari sono morti di influenza aviaria dalla fine della scorsa settimana. Lo ha comunicato l’ufficio veterinario statale ceco. Prima di Natale nell’allevamento c’erano 188.000 galline. «L’abbattimento delle galline è in corso», ha detto all’AFP il portavoce dell’amministrazione veterinaria statale Petr Majer. «I numeri mostrano che questo ceppo, l’H5N1 altamente patogeno, è molto aggressivo e uccide le galline velocemente e su larga scala», ha aggiunto. I veterinari distruggeranno anche oltre un milione di uova. La Repubblica Ceca ha registrato 48 focolai di influenza aviaria quest’anno, il numero più alto nella storia in un anno solare.

 

IN ITALIA. All’inizio di dicembre focolai di Influenza Aviaria da sottotipo H5N1 sono stati individuati in Italia nel pollame domestico, in particolare in allevamenti di tipo industriale di tacchini da carne in provincia di Verona. Il rischio di trasmissione agli esseri umani è considerato basso.

 

NEL VICENTINO.  L’influenza aviaria ha contagiato a dicembre anche un allevamento ad Albettone. «Sono almeno tre i focolai di aviaria individuati nell’Area Berica», conferma Ezio Berti, presidente dell’Associazione veneta avicoltori, «uno ad Albettone, il maggiore, gli altri a Villaga e a Noventa». Trentaquattromila capi nel primo, «quindicimila tacchini nel secondo», un numero «da quantificare di galline ovaiole nel terzo». Un’emergenza sanitaria, con l’Ulss 8 attivata e già in campo con le sue squadre specializzate per fronteggiarla a suon di controlli e tamponi, ma anche economica, con «danni per ora misurabili in alcune centinaia di migliaia di euro nel Vicentino, ma già milionari in Veneto, in particolare nel Veronese, dove i focolai sono in tutto 140».

 

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