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Un corso diploma le “gattare”

REGOLE. Nel Comune di Vicenza è operativo il nuovo regolamento che riguarda gli animali che dà autorevolezza alla figura del volontario

Entro ottobre il via alle lezioni rivolte a chi controlla le colonie. E l'istituzione di un vero e proprio albo
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C'è quella mitica dei Simpson e quella che diede inizio a tutto, romana o veneziana che sia. E poi ce ne sono tante altre, volontarie ma anche volontari dell'Enpa, che ogni giorni con passione e amore nutrono e curano i gatti randagi. Per loro, gattare e gattari, ci vorrà professionalità. Lo impone il nuovo regolamento per la tutela degli animali del Comune di Vicenza. Entro l'autunno si terrà il primo corso che permetterà di diplomare formalmente i volontari che già oggi curano le numerose colonie che sono presenti nel vicentino. «Un modo - commenta l'assessore all'ambiente, Antonio Dalla Pozza - per dare dignità a queste importanti “sentinelle” che proteggono e curano i mici delle colonie dalle malattie, ma anche dagli avvelenamenti».
LO STEREOTIPO. L'immagine della “gattara” è cambiata. Una volta era infatti associata all'idea della vecchietta col cartoccio che arrivava e buttava vicino al cassonetto del cibo, rigorosamente avanzi. E lì si radunavano i gatti randagi. Oggi la “gattara” indica molto di più. È una persona che sicuramente continua a portare cibo e acqua alla colonia, ma si occupa anche delle cure, del mantenimento della pulizia, aiuta l'azione dell'Ulss nel contenimento numerico degli esemplari tramite la sterilizzazione. Per farlo ci vuole dedizione. Lo sanno bene all'Enpa, ente protezione animali, di Vicenza che “gestisce” il servizio. C'è una stretta collaborazione tra volontari e Servizi venterinari dell'Ulss 6 per mantenere sotto controllo la colonia sia dal punto di vista numerico, organizzando le sterilizzazioni, che dal punto di vista dell'aspetto igienico sanitario.
LA RIVOLUZIONE. In mezzo, tra le due visioni di “gattara” c'è una legge che ha permesso la rivoluzione: la legge 281 del 1991 che ha stabilito che, per limitare il numero di animali “vaganti”, non si deve più ricorrere alla soppressione, agli stermini di massa del passato, ma «il controllo della popolazione dei cani e dei gatti mediante la limitazione delle nascite che, tenuto conto del progresso scientifico, avviene presso i servizi veterinari delle unità sanitarie locali».
Spiega l'assessore Antonio Dalla Pozza: «Le colonie sono state fino ad oggi gestite su base volontaria. Un servizio meritorio e utile per la comunità. Ma anche il volontariato va specializzato e formare queste persone è il prossimo passo. Il nuovo regolamento degli animali, approvato a dicembre dal Consiglio Comunale, è diventato operativo da un mese, punta a istituzionalizzare tale figura. Per farlo servirà creare un percorso formativo mettendo insieme Ulss 6, Enpa e altre associazioni che intendano partecipare».
Il corso prevede una durata di 12 ore che saranno suddivise tra cenni di sanità ed alimentazione animale, nozioni generali di igiene pubblica e comunicazione. È prevista anche una prova prima del rilascio del patentino e l'iscrizioni all'Albo dei gattari che sarà costituito ad hoc in Comune.
«Tutti questi volontari rappresentano un presidio importante - conclude Dalla Pozza - e, con il nuovo regolamento, ora anche Vicenza si adegua agli standard di altre città dove già avveniva la formazione per queste figure. Si tratta di un riconoscimento, ma anche un modo per uniformare il modus operandi di tutti e garantire ancora maggiore tutela agli animali e a chi sta intorno a questi animali, a chi vive vicino alle colonie»
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Cristina Giacomuzzo

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