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Amici di Noè

Record di Ibis eremita colpiti da bracconaggio nel 2020. L'appello al ministero dell'Ambiente

È la settima uccisione in un anno dell'esemplare protetto
Un Ibis eremita ripreso durante la migrazione
Un Ibis eremita ripreso durante la migrazione
Un Ibis eremita ripreso durante la migrazione
Un Ibis eremita ripreso durante la migrazione

Si chiamava Afra ed era stata cresciuta dalle "mamme adottive" del Waldrappteam sulle sponde del Lago di Costanza, dove il progetto Life + “Reason for hope” sta costituendo una nuova colonia di ibis eremita, uccello estinto in Europa dal 1400. Ma il 9 novembre scorso, superata La Spezia durante il viaggio verso le temperature più miti della Toscana, il segnale gps di Afra ne ha indicato inequivocabilmente il decesso. «Caccia illegale», si legge nel rapporto dei carabinieri forestali: il settimo caso solo nel 2020, un bilancio negativo mai visto in nessuno dei sei anni di progetto Life+ che si aggiunge ai 15 episodi degli anni precedenti. 

Parco Natura Viva di Bussolengo - unico partner italiano dei ricercatori austriaci del Waldrappteam - fa un appello al Ministro dell’Ambiente per istituire un hot spot che possa tutelare maggiormente gli uccelli migratori in viaggio: «La linea di costa che va da Grosseto a La Spezia è uno dei punti più critici per la migrazione - spiega Cesare Avesani Zaborra, direttore scientifico del Parco Natura Viva -. È proprio in quella zona che dal 2014 si sono verificati i maggiori casi di bracconaggio. Chiediamo dunque di considerare questa come una vera e propria “zona rossa”, che coinvolge una tra le Regioni d’Italia con più casi di bracconaggio». 

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