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Amici di Noè

Covid-19, i cani potrebbero essere i nuovi "tester" del virus

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Un cane anti-Covid all'aeroporto di Helsinki.
Un cane anti-Covid all'aeroporto di Helsinki.
Addestramento cani anti-Covid

Riconoscere il Covid-19 dall’odore. Questa è la capacità acquisita da alcuni cani, addestrati, che grazie al loro olfatto riescono ad individuare la presenza del virus. Cani “tester” nell’aeroporto finlandese di Helsinki hanno iniziato a lavorare all’interno di un programma pilota finanziato dallo Stato. E già in diversi Paesi, dall'Italia, al Regno Unito e alla Spagna, dalla Finlandia all’Australia, team di ricercatori stanno addestrando centinaia di nasi canini. I cani rilevano sostanze chimiche rilasciate dall’organismo e prodotte quando il virus infetta le cellule. 

 

In aeroporto ad Helsinki, i passeggeri si tamponano il collo con una salvietta, posta poi in un contenitore vicino ad altri che contengono al loro interno odori di controllo. Se il cane rileva il virus e si mette a guaire o a toccare con le zampe la parete, il passeggero esegue il test rapido per verificare l’effettiva positività. Nelle loro prove "sul campo", i cani hanno fiutato i casi positivi con un'accuratezza del 100%, anche quando asintomatici

 

Ma l'applicazione dei "nasi" anti-Covid, in Europa, non si ferma qui. Uno studio condotto dal professor Dominique Grandjean, della scuola veterinaria nazionale di Alfort in Francia, riporta che per l’83% delle volte gli otto cani del progetto hanno identificato correttamente i campioni di sudore dei pazienti affetti da Coronavirus. L’obiettivo, Oltralpe, è di applicare la tecnica anche nelle case di cura.

In Germania è stato avviato invece un progetto che prende in esame i campioni di saliva, anziché di sudore. In uno studio pilota su otto cani e 1.012 campioni, gli animali hanno individuato correttamente i campioni Covid-positivi in media l’83% delle volte e hanno identificato regolarmente i campioni Covid-negativi il 96% delle volte.

 

 

 

 

 

 

 

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