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Animali uccisi. Veleno da lumache nei bocconi killer

SANDRIGO. Un mese fa in zona Agosta furono rinvenute 15 esche. Il sindaco Giuliano Stivan: «Se si passa per quella zona, prestare la massima attenzione ai minori e tenere i cani al guinzaglio»
La zona dove sono stati trovati gli animali avvelenati
La zona dove sono stati trovati gli animali avvelenati
La zona dove sono stati trovati gli animali avvelenati
La zona dove sono stati trovati gli animali avvelenati

È stato un cocktail di pesticidi a stroncare, un mese fa a Sandrigo, una decina di cani e di gatti.
Le analisi del centro zooprofilattico di Vicenza, cui era stato affidato il compito di far luce sulla vicenda, parlano chiaro: nelle quindici polpette di carne e nei dieci animali morti rivenuti tra via Agosta e via Campialti, meta di molti cacciatori, che ospita anche parte del percorso turistico della Motta del Diavolo, sono state trovate tracce di metaldeide ed albicarb, sostanze vendute liberamente e comunemente usate come lumachicidi.
Con la conferma della tossicità dei bocconi che circa trenta giorni fa hanno provocato la morte tanto dei segugi dei cacciatori, quanto degli animali domestici di proprietà dei residenti della zona, il sindaco Giuliano Stivan ha voluto prendere dei provvedimenti immediati per garantire la sicurezza.
Pochi giorni fa il primo cittadino ha reso pubblico un documento in cui si avverte la cittadinanza che è vietato preparare e posizionare esche avvelenate, sottolineando la pena dai 3 ai 18 mesi di reclusione per chi provoca, senza necessità, la morte di un animale.
«In questo documento, oltre agli avvertimenti, diamo indicazioni su determinate norme comportamentali da seguire in via precauzionale», spiega Stivan.
«In particolare se si dovesse passare per quella zona con un minore, bisogna fare molta attenzione che il bambino non raccolga nulla da terra. I proprietari dei cani, poi, sono invitati a tenere a guinzaglio i propri animali. Infine chiunque trovi ancora polpette sospette tra l'erba non esiti a fare una segnalazione agli uffici comunali. Con queste indicazioni, anche se dovessero esserci in futuro episodi analoghi, limiteremo i danni che i bocconi potrebbero causare».

I particolari nel Giornale in edicola

Marco Billo

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