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VINI E SPUMANTI

Sostenibilità ambientale: l'esempio della cantina Endrizzi in Trentino

By Athesis Studio

Si parla sempre più spesso di sostenibilità ambientale e la consapevolezza che il territorio debba essere tutelato è ormai diffusa in ogni settore. Tra il dire ed il fare però, lo sappiamo molto bene, c'è un abisso e questo deve essere precisato. Se infatti sono moltissime le aziende che hanno sposato una filosofia green fino in fondo, adattando metodi di coltivazione e di produzione proprio in nome dell'ecosostenibilità, tante altre hanno fatto ben poco nel concreto. Non è sufficiente sfoggiare paroloni per potersi considerare al passo con i tempi: bisogna dimostrare di voler cambiare le cose, anche se questo non è certo semplice.

Basti pensare alle cantine italiane, che sono moltissime e che rappresentano un grande esempio di quanto prezioso possa essere il nostro territorio. Nonostante ormai si parli di sostenibilità da decenni, sono ancora poche le realtà del settore che oggi si possono considerare veramente in linea con questa filosofia. Eppure adeguare i propri metodi per riuscire ad essere più sostenibili offre diversi vantaggi, anche a livello di prodotto. Basti pensare alle bottiglie di Endrizzi: vini trentini di altissima qualità, che conservano il sapore di una natura incontaminata e di una sostenibilità raggiunta ormai da decenni.

Endrizzi: un grande esempio di cantina sostenibile

Endrizzi è una cantina ormai conosciuta, che non ha bisogno di grandi presentazioni perché è una delle più famose in Trentino. Questa è stata una delle prime realtà del settore a preoccuparsi dell'ecosostenibilità e lo ha fatto a partire dalla metà del 1900, quando ancora questo era un concetto che interessava a pochi. Eppure, per la famiglia Endrici il rispetto dell'ambiente e delle sue risorse è sempre stato fondamentale: è per questo motivo che Endrizzi è stata una delle prime cantine ecosostenibili in Italia.

Lotta biologica in agricoltura

Il rispetto dell'ambiente per questa cantina ha inizio nel momento della coltivazione dell'uva, che avviene secondo tecniche ecologiche e non dannose per il territorio. Endrizzi infatti non utilizza diserbanti, pesticidi o prodotti chimici ma si serve piuttosto della cosiddetta lotta biologica per preservare la salute delle piante. Nei campi sono stati collocati nidi per uccelli che hanno proprio l'obiettivo di mangiare gli insetti potenzialmente dannosi, mentre grazie alla tecnica della confusione sessuale è possibile tenere sotto controllo i parassiti.

Energia passiva e pannelli solari

Per quanto riguarda l'utilizzo di energia, va detto che questa cantina sfrutta i pannelli solari e dunque attinge a fonti rinnovabili laddove possibile. La restante è invece energia passiva, dunque il dispendio di risorse e l'impiego di combustibili fossili viene ridotto al minimo. Anche questo è un dettaglio non da poco, che va di pari passo con il concetto di sostenibilità e rispetto per l'ambiente.

Un vino più sano, che si conserva più a lungo

La cantina è dotata di una speciale macchina in grado di separare l'azoto dall'ossigeno: un dettaglio importantissimo perché incide non solo sulla qualità del prodotto finale ma anche sulla sua durata. Così facendo infatti è possibile ridurre in modo significativo il quantitativo di solfiti aggiunti, il mosto non rischia di ossidarsi e le bottiglie una volta aperte durano più a lungo.