VICENZA. Una vicentina di 46 anni dovrà comparire in tribunale per difendersi dall’accusa di indebita interferenza nella vita privata altrui. Dopo la fine del matrimonio, il marito era rimasto a vivere nella casa coniugale; lei, prima di lasciarla, avrebbe installato tre microtelecamere collegate ad un cellulare per riprendere cosa avveniva in alcune stanze e per trasmettere le immagini ad un computer. Voleva avere prove utili nella causa per il divorzio, ma il tentativo di spiare l’ex si è rivelato al momento un autogol.