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L'intervento

Zaia: «Vaccini, dobbiamo essere i primi. Potremmo arrivare a 80.000 dosi al giorno»

Veronica Gentili e Luca Zaia
Veronica Gentili e Luca Zaia

Dall'autonomia («La visione centralista è medievale, la visione dell’autonomia è il nuovo rinascimento. Centralismo è divisione del malessere, federalismo è divisione del benessere»), al Governo («Io credo in questo Governo di unità nazionale, spero che il cambio di passo si veda sempre di più») fino soprattutto ai vaccini.

Il presidente del Veneto Luca Zaia è intervenuto ieri sera a Stasera Italia Weekend, su Rete4.

«Io non ho tempo per le polemiche. Ognuno può fare i propri conti e dimostrare quello che vuole. Questa settimana abbiamo dovuto procedere con il freno a mano tirato, perché mancavano forniture, ma siamo primi in Italia per somministrazioni. Io ho messo pressione ai miei, ho sempre detto che "dobbiamo essere i primi"». E ancora: «Possiamo arrivare a 150mila dosi a settimana a fine aprile. Solo come regione siamo sulle 35mila-40mila al giorno, se aggiungiamo le farmacie possiamo arrivare a 80mila al giorno».

Sulle categorie da vaccinare, poi, Zaia ha spiegato: «Tutte le regioni hanno iniziato con due categorie ben definite, sanitari e case di riposo, ma già in quella fase alcune regioni avevano vaccinazioni anomale. Da lì penso che qualcuno si sia sbizzarrito». «In Veneto ci siamo trovati a vaccinare gli under 55 per circa un mese, quando c’era AstraZeneca che andava bene fino a quell’età. Adesso siamo sugli over 80, i soggetti fragili, oncologici e disabili, e finchè non abbiamo finito queste categorie non ci muoviamo da qui».

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