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Il punto stampa

Zaia: «In 24 ore più di mille contagiati ma i ricoveri sono in calo». «Terza dose di vaccino? Dobbiamo avere indicazioni dal mondo scientifico»

Zaia - diretta 30/07

Aggiornamento di Zaia sulla situazione Covid in Veneto. Sono 1.043 i positivi nelle ultime 24 ore. Il modello matematico ne prevedeva 1.500. «Se questo fosse un bollettino della prima o seconda ondata e senza vaccinati negli ospedali ci sarebbero almeno 700 letti occupati». 

LA NUOVA ONDATA. «L’ondata in corso ha caratteristiche assolutamente anomale rispetto alle precedenti, credo sia innegabile che ci siano almeno un paio di aspetti che sono atipici: il primo è che i tassi di ospedalizzazione sono bassi, il rapporto tra contagiati e ospedalizzati non è in linea con quanto accaduto fino ad oggi. Il secondo aspetto è la quantità importante di asintomatici. Siamo davanti a due fattori di novità che sono dettati in buona parte dalla presenza delle vaccinazioni». «Dal 22 al 28 luglio ci sono stati 4.157 casi, di questi i non vaccinati sono 2.821, i vaccinati parziali sono 510 e i vaccinati completi sono 825. Il dato interessante è quello dei ricoveri - ha aggiunto - in terapia intensiva solo 1 era vaccinato, 15 invece non erano vaccinati, mentre i ricoveri in area non critica sono 26 i vaccinati e 101 i non vaccinati. Dove c’è il vaccino ci sono meno problemi».

VACCINAZIONI.  «Noi dobbiamo avere indicazioni scientifiche. Il mondo scientifico ha già iniziato il valzer estivo, si chiudano in una stanza, decidano e ci dicano se dobbiamo fare una terza dose o no, e che non venga fuori che la politica decide sulle terze dosi. Io spero che non ci sia bisogno perché fare la terza dose vuol dire ripartire e arrivare ad altre 5 milioni di dosi da inoculare in Veneto. Il mondo scientifico deve dirci quanto durano le coperture anticorpali e ci dicano se una terza dose serve o no». «Non è ancora finita e ne verremo fuori, dobbiamo fare attenzione agli assembramenti e quando ci sono, anche all’aria aperta, si deve mettere la mascherina - ha spiegato - non si tratta di terrorizzare nessuno. Andiamo avanti con le vaccinazioni che sono state il cambio di passo di tutta questa vicenda, del resto sarebbe impensabile pensare di chiudere in questa situazione».

SCUOLA. «La scuola non è una nostra competenza. Ci sono giovani che accedono alla vaccinazione (siamo al 38%) ma si tratta di una scelta volontaria. Noi ci battiamo perché la scuola apra in presenza e facciamo appello agli operatori non vaccinati perché lo facciano». «Siamo in attesa di decisioni. Crediamo che l'esperienza della Dad debba essere chiusa». 

GREEN PASS: «Mi rifiuto di pensare che sia quella del partito». In un’intervista al Corriere della sera difende a spada tratta il valore scientifico dei vaccini: «C’è ancora chi dice che il virus non esiste e che è un complotto. Incuranti del fatto che i vaccini funzionino». «Se inventassero oggi la penicillina, avremmo i social pieni di gente che dice che una muffa non se la inietta», prosegue il governatore, secondo il quale «siamo passati da una sanità pubblica che faceva le profilassi a scuola a un punto in cui è difficile fare un tampone perché veniamo accusati di infilare microchip nel naso dei bambini».

La misura è colma per Zaia. «Se invochiamo la libertà per qualsiasi cosa - afferma -, perdiamo il minimo senso del bene comune. Oggi riguarda i vaccini, domani qualunque scelta di sanità pubblica». Eppure, prosegue, «la mia generazione la distingui perché sulla spalla ha la cicatrice della vaccinazione». Ad ogni modo, «un discorso è discutere legittimamente sull’obbligatorietà» dei vaccini, «come fa il segretario Salvini. Altra cosa è farsi portatori di una linea in cui io assolutamente non mi identifico», dice il leghista tornando a riferirsi ai suoi colleghi scesi in piazza.

CASO GRAFICA VENETA.  «Penso che i fatti siano non gravi, ma gravissimi. Penso che il racconto di una persona trovata lungo una strada con le braccia legate picchiata e poi di altri che hanno subito la stessa roba meriti assolutamente giustizia. Dopodiché i processi si celebrano nei tribunali, non in strada e tanto meno nei giornali». «Io - ha precisato Zaia - posso solo parlar bene di Fabio Franceschi e della sua azienda, per come l’ho conosciuto e per come la conosco. Non faccio l’avvocato difensore perché non è il mio ruolo, però non posso neanche accettare di vedere commenti che vanno a riesumare un atto di assoluta pura donazione che lui ha voluto fare. Franceschi ha avuto l’intuizione di utilizzare il tessuto non tessuto, ha realizzato delle mascherine di comunità previste da un articolo di legge fatto dal governo Conte 2, e ce le ha letteralmente regalate, 13 milioni di pezzi». «Ieri - ha quindi aggiunto - ho letto una replica che ha diffuso; ha un’azienda che dà lavoro a 600 dipendenti che vengono remunerati con 26 milioni di euro all’anno; la cooperativa della quale si parla è stata assoldata a far dei lavori con un appalto per 267.000 euro, cioè lo 0,01% degli stipendi pagati in quell’azienda. Allora io penso che chi ha sbagliato debba pagare, anche per il danno di immagine che viene fatto. L’adagio è stato quello che sembra che qua ci sia il regime di schiavitù. Io mi sento di difendere le nostre imprese. Se c’è qualcuno che sbaglia paga; noi abbiamo 600.000 imprese, se c’è qualche mela marcia paga ma da qui a dire che tutti i nostri imprenditori sono dei lazzaroni no sinceramente».

Dott.ssa Ricci Luglio: il Veneto doveva fare 145 campioni (ne sono stati sequenziati 144)- 140 appartengono alla variante Delta, tre alla variante inglese. La variante Delta è estremamente contagiosa, basti pensare che per i vaccinati su 100 venti possono contagiarsi». «Si diffonde molto anche all'aperto. È fondamentale l'uso della mascherina se ci sono assembramenti». 

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