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Il governatore del Veneto

Zaia sui vaccini: «L’Europa ne sta uscendo malissimo. Se la regia è debole, i territori si organizzano»

Zaia in una delle quotidiane conferenze stampa sull'andamento dell'epidemia in Veneto
Zaia in una delle quotidiane conferenze stampa sull'andamento dell'epidemia in Veneto
Zaia in una delle quotidiane conferenze stampa sull'andamento dell'epidemia in Veneto
Zaia in una delle quotidiane conferenze stampa sull'andamento dell'epidemia in Veneto

L’Europa «ne sta uscendo malissimo. Il mercato più grande al mondo, con 450 milioni di abitanti, è un mercato che in questa fase sa solo dire che il contratto con Big Pharma è secretato. E quando la regia nazionale o sovranazionale è debole, diventa inevitabile che i territori si organizzino da soli». Così il presidente del Veneto Luca Zaia oggi in un'intervista rilasciata a La Stampa. «Non lo dico come sfida ma è inevitabile che con una regia debole un territorio occupi gli spazi lasciati liberi - osserva -. Un campanello d’allarme è il dibattito sul mercato parallelo. Cosa che non escludo stia interessando altri Paesi europei. Mi rifiuto di pensare che sia circoscritto solo all’Italia».

«Noi non abbiamo cercato nessuno. Ci hanno cercato gli altri - spiega Zaia sulla faccenda vaccini in Veneto -. La vicenda la sta seguendo il mio direttore della sanità. Per evitare le leggende metropolitane è bene ricordare che per importare un farmaco dall’estero ci vuole autorizzazione dell’Aifa, quindi evitiamo scene da film tipo "mercato nero". Noi ci siamo comportati correttamente».

Il Dpcm che scade il 5 marzo «per questo governo non è un
semplice rinnovo di Dpcm, ma è l’occasione per affrontare con un
cambio di passo e con un tagliando necessario l’approccio e la
strategia» conclude il governatore del Veneto.

 

 

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