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Veneto

Venezia, stop alle grandi navi dal 1° agosto: l'approdo sarà Marghera

Una nave da crociera mentre transita nel bacino di San Marco, a Venezia (ANSA/ANDREA MEROLA)
Una nave da crociera mentre transita nel bacino di San Marco, a Venezia (ANSA/ANDREA MEROLA)
Una nave da crociera mentre transita nel bacino di San Marco, a Venezia (ANSA/ANDREA MEROLA)
Una nave da crociera mentre transita nel bacino di San Marco, a Venezia (ANSA/ANDREA MEROLA)

Niente sconti, né dilazioni, dal 1° di agosto 2021 le grandi navi smetteranno di attraversare Venezia e di affacciarsi con i loro alti profili sul bacino di San Marco, che da oggi, per decreto, sarà monumento nazionale, come pure le vie d'acqua più importanti della città, il canale di San Marco e quello della Giudecca, diventate negli anni il passaggio obbligato dei colossi da crociera. «Una giornata storica» commenta il ministro della cultura Franceschini lasciando palazzo Chigi, dopo il Consiglio dei ministri che ha dato l'ok al decreto Salva Venezia, «un impegno che avevo preso pubblicamente e che abbiamo rispettato».

A tre giorni dall'avvio dell'assemblea annuale dell'Unesco, che quest'anno si terrà in Cina, l'Italia risponde così all'aut aut arrivato nero su bianco dai tecnici dell'organizzazione delle Nazioni Unite. E con una presa di posizione del governo Draghi che va anche oltre le aspettative e le richieste dei tecnici Unesco, mette in salvo Venezia dall'ipotesi, mai stata così concreta, di un inserimento nella black list dei siti in pericolo.

Una figuraccia sventata, insomma. Ma anche una svolta, dopo decenni di battaglie e di furiose polemiche. Con l'esecutivo che di fatto riesce là dove tanti governi hanno fallito, trovando un escamotage per mettere in sicurezza i luoghi più iconici della laguna e mettendo sul piatto un corposo ristoro per evitare ripercussioni sui circa 3mila lavoratori del comparto. Questo, fa notare il ministro delle infrastrutture Enrico Giovannini, oltre a «157 milioni di investimenti per realizzare gli approdi temporanei all'interno dell'area di Marghera». Tant'è, mentre da Palazzo Chigi arriva anche la rassicurazione che «si concluderanno i lavori di completamento del Mose e si realizzerà in tempi brevi l'Autorità della Laguna con la rinascita del Magistrato alle acque», le amministrazioni locali tirano un respiro di sollievo.

Se dal comune parlano di una soluzione «che il sindaco Brugnaro chiedeva da 12 anni», il governatore del Veneto, Luca Zaia, definisce il decreto «un segnale positivo per l'Unesco e la platea internazionale».  

Il decreto, oltre a stabilire delle compensazioni in favore delle compagnie di navigazione, del gestore del terminal di approdo interessati dal divieto di transito, delle imprese titolari di contratti d’appalto di attività comprese nel ciclo operativo di detto gestore e dei lavoratori dei comparti della navigazione e della logistica connessa al transito delle navi nelle vie urbane d’acqua, nomina il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale di Venezia quale Commissario Straordinario per la realizzazione di almeno quattro punti di attracco temporanei nell’area di Marghera destinati anche alle navi adibite al trasporto passeggeri di stazza lorda superiore alle 25.000 tonnellate; per la manutenzione dei canali esistenti, previa Valutazione di Impatto Ambientale; per gli interventi accessori per il miglioramento dell’accessibilità nautica e della sicurezza della navigazione. Sono 157 i milioni destinati ai nuovi approdi di Marghera.

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