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L'appello del governatore

Zaia: «Green pass ai lavoratori, semplificare la procedura e consentire i test fai-da-te nelle aziende»»

Per il governatore del Veneto Luca Zaia scoppierà il caos nelle aziende il 15 ottobre con l’introduzione del Green pass: «Non saremo in grado di offrire a tutti i non vaccinati un tampone ogni 48 ore. Gli imprenditori con cui parlo io sono preoccupatissimi», dice in un’intervista a Repubblica. Nella sua regione i no vax «sono 590mila, nella fascia compresa tra i 18 e i 69 anni. Poniamo che la metà di loro lavori. Ebbene, noi in Veneto, facciamo circa 50mila tamponi al giorno per i positivi e i loro contatti stretti, più altri 11 mila nelle farmacie. Sono 60mila test». Non c’è la capacità «di controllare tutti i non vaccinati ogni due giorni» spiega.

 

«Semplifichiamo le procedure per il tampone. Se il Veneto non è in grado di garantire la capacità di test non ce la faranno neanche le altre regioni, temo» aggiunge. Bisogna «fare in modo che le scelte del governo siano applicabili nella vita reale». Non si tratta, per Zaia, di contestare il Green pass, «bensì di guardare in faccia la realtà: gran parte di questi 590 mila probabilmente non si vaccineranno mai, e del resto una quota di scettici c’è in tutti i paesi per qualsiasi vaccinazione».

 

Per questo il governatore chiede al governo di consentire di fare i test fai da te, cioè i tamponi nasali, nelle aziende, «con la sorveglianza delle imprese. Sono certificati e diffusi in tutto il mondo. I controlli in questo caso si farebbero direttamente in azienda». Oggi il costo «è comunque a carico dei lavoratori. Se poi ci sono imprenditori che vogliono concorrere al sostegno della spesa ciò rappresenta una libera scelta aziendale. Tra gli imprenditori c’è chi è anche disposto a pagarli di tasca sua» pur di non perdere il lavoratore.

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