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In Val di Fassa

Valanga su un gruppo di scialpinisti scledensi. Spunta il video prima della partenza

È accaduto sabato pomeriggio, 11 dicembre, in Val di Fassa. Uno scialpinista rianimato sul posto è grave in ospedale a Trento.
In un frame del video, il gruppo scledense prima della partenza con gli sci per raggiungere il rifugio
In un frame del video, il gruppo scledense prima della partenza con gli sci per raggiungere il rifugio
In un frame del video, il gruppo scledense prima della partenza con gli sci per raggiungere il rifugio
In un frame del video, il gruppo scledense prima della partenza con gli sci per raggiungere il rifugio

Una valanga travolge un gruppo di alpinisti, uno di loro è rianimato sul posto ed è gravissimo in ospedale a Trento. L'incidente è avvenuto in Val di Fassa, dove una valanga si è staccata nella zona del rifugio Passo San Nicolò, in cima alla val San Nicolò, lungo il versante, verso Baita alle Cascate. Il distacco nevoso, con un fronte di circa 70 metri e una lunghezza di circa 300 metri, ha coinvolto due scialpinisti che si trovavano a quota 2.200 metri. Facevano parte di un gruppo di sette persone.  Uno è stato sepolto parzialmente ed è riuscito a liberarsi, l’altro è stato sepolto completamente dalla neve.

Coinvolto anche un gruppo di Schio

La valanga, in base alle prime ricostruzioni, avrebbe coinvolto anche un gruppo formato da sei persone di Schio. Una di queste ha riportato un trauma facciale.

Su Instagram spunta un video

Su Instagram un video in cui si vede il gruppo di Schio prima della valanga in Val di Fassa (Instagram ale.de.marchi). Il video è stato girato dall'accompagnatore, Alessandro De Marchi, 44 anni, di Cremona. De Marchi era rimasto sepolto sotto la neve e ora è ricoverato a Trento.

 

 

 

Uno scialpinista è grave

Gravi le condizioni di uno dei due scialpinisti travolti, un uomo di 44 anni di Cremona, rimasto sepolto sotto la neve. Dopo essere stato recuperato dagli operatori del soccorso alpino, è stato trasportato all'ospedale di Trento in uno stato di grave ipotermia, per poi essere ricoverato nel reparto di rianimazione. 

I soccorsi

La chiamata al 112 è arrivata intorno alle 13 da parte dei compagni di escursione che hanno cominciato subito le operazioni di ricerca dello scialpinista con le sonde poichè l’uomo era privo di Artva, l’apparecchio elettronico che consente la localizzazione sotto la neve.

A causa delle cattive condizioni atmosferiche, con scarsa visibilità dovuta alla presenza di nebbia, l’elicottero è dovuto atterrare a Predazzo. Da lì tecnico di elisoccorso, l’unita cinofila del soccorso alpino di turno al nucleo elicotteri di Mattarello, equipe medica, soccorritori provenienti dalle stazioni Centro Fassa, Alta Fassa e Moena e vigili del fuoco sono stati trasportati in quota con i mezzi dei vigili del fuoco e con le motoslitte e i quad.

 

 

La ricerca con le unità cinofile

Due unità cinofile di soccorso alpino e polizia hanno cominciato la ricerca in valanga, mentre una quarantina di soccorritori hanno effettuato una ricerca con le sonde. Intorno alle 14.20 l’uomo è stato individuato sotto la neve in gravi condizioni, è stato disseppellito e affidato alle cure dell’equipe medica.

Poichè la nebbia non ha permesso all’elicottero di avvicinarsi per il recupero, l’uomo è stato trasferito a valle via terra con i mezzi, affidato all’ambulanza e poi all’elicottero e trasferito d’urgenza all’ospedale Santa Chiara di Trento. L’intervento si è concluso intorno alle 16.30.

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