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Veneto, Trentino e Friuli

Vaia un anno dopo: 16.500
gli alberi adottati dai cittadini

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I danni causati dalla tempesta "Vaia" in Altopiano
I danni causati dalla tempesta "Vaia" in Altopiano
I danni in Val d'Assa visti dall'elicottero

Era la fine di ottobre 2018: la montagna subì danni senza precedenti a causa del passaggio del ciclone Vaia. In poche ore il vento abbatte milioni di alberi causando un danno ambientale e socioeconomico immenso. Tra le zone più martoriate c'è l'Altopiano di Asiago. La piana di Marcesina, così come la conoscevamo, non esiste più: le raffiche di vento a più di 150 km/h se la sono portata via in un attimo. Anche la Val d'Assa viene rasa al suolo.

 

Delle tre regioni la più colpita è stata il Trentino Alto Adige con 18.300 ettari devastati, segue il Veneto con 12.114 ettari e 3 milioni di metri cubi schiantati, la provincia più colpita Belluno, segue il Friuli Venezia Giulia 3.700 ettari colpiti con circa 1 milione di metri cubi di legname. 

 

 

Oggi, a un anno di distanza, sono 16.500 gli alberi adottati in crowdfunding da cittadini, istituzioni e privati di tutta Italia perché vengano piantati tra Veneto, Trentino e Friuli, nelle aree colpite dalla tempesta Vaia (che ha interessato marginalmente anche la Lombardia). A distanza di un anno dal passaggio della perturbazione che ha distrutto 8,5 milioni di metri cubi di bosco, il ripristino delle zone boschive passa anche dai click di chi ha voluto dare un contributo attivo adottando un albero sul portale wownature.eu, realizzato dallo spin-off dell’ Università di Padova, Etifor, per restituire e incrementare, dove possibile, la biodiversità dei territori. 

 

Tra gli alberi adottati online, quelli presi in carico "offline" da aziende e amministrazioni locali attraverso Etifor e quelli che ricresceranno spontaneamente a seguito degli interventi di rigenerazione del terreno già effettuati, è stata messa in moto la presenza entro il 2020 di 50.000 nuove piante. «La risposta delle persone è stata magnifica - osserva Lucio Brotto, fondatore di Etifor - a dimostrazione del fatto che la foresta è un bene comune di cui si intende prendersi cura. Le opere di riforestazione con alberi adottati sono già cominciate nelle cinque aree di cui ci stiamo occupando e si intensificheranno nella primavera 2020». Oltre alla Val di Sella, dove sono stati già piantati 500 nuovi alberi, si può intervenire attivamente in Val di Fiemme, a Feltre, a Livinallongo e a Enego scegliendo quale specie piantare e dove. 

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