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Emergenza Covid

Vaccini, Zaia: «Veneto pronto a 100mila somministrazioni giornaliere»

Il Veneto sarebbe in grado di fare «dagli ottanta ai 100mila» vaccini al giorno. Lo sostiene, in un’intervista al quotidiano Repubblica, il governatore Luca Zaia.
Sono 30mila, invece, quelli somministrati giornalmente al momento. «Ricevo 150mila vaccini a settimana - sottolinea Zaia - il venerdì sono già a secco». E sulla richiesta del Premier Mario Draghi di vaccinare gli anziani, Zaia Aggiunge: «Abbiamo fatto una scelta di campo, privilegiando i più a rischio morte: i maschi sopra i 65 anni e le donne sopra i 75. Abbiamo immunizzato l’80 per cento degli over ottanta con la prima dose e il 40 per cento con la seconda dose».

Ma come nasce allora il ritardo italiano? «Da due fattori. Da una capacità vaccinale ridotta. E dall’aver puntato su altri target di popolazione».

Cosa intende esattamente? «Da un lato era sacrosanto vaccinare sanitari e case di riposo, dall’altro, vista la penuria di vaccini, avrei evitato di allargare la platea delle "categorie essenziali«, vaccinando chi lavora in una terapia intensiva e non il giardiniere dell’ospedale».

«Noi abbiamo fatto l’errore clamoroso di correre dietro al contratto europeo. Non è vero che tutti si lamentano della carenza di vaccini. Negli Usa, in Gran Bretagna, in Israele non se ne rammaricano». Corrono più di noi anche Germania, Francia, Spagna. «O sono più bravi o hanno più vaccini». Alla domanda "perché ne hanno di più" Zaia risponde: «Perché temo abbiano attinto al mercato parallelo, fuori dal contratto europeo: un mercato ben vivo, come sanno tutti quelli del settore. Non è un mistero che ci siano mediatori che offrono vaccini al mercato. Nella legalità andrei vedere fino in fondo cosa c’è di vero».

Ha fatto bene Draghi a contattare il ceo di Moderna? «Sì, e sono
convinto che non dovrebbe farsi problemi per scandagliare tutto il
mercato. La salute dei cittadini viene prima di tutto».

È realistico ipotizzare 500mila vaccini al giorno a fine aprile?
«Non credo. Se le forniture restano queste ci arriveremo a metà
maggio».
 

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