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Veneto

Vaccini, Zaia: «Si studi il mercato parallelo»

«Dobbiamo esserne consapevoli. Sapere che le vaccinazioni stabiliranno un nuovo ordine mondiale. Piaccia o non piaccia, questa è la realtà: meglio cercare di attrezzarci».
Così il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, in un’intervista al Corriere della Sera, sottolineando che «se questa è una guerra, e lo è, i vaccini sono le munizioni. Però dall’Ue noi abbiamo avuto solo zavorre, vincoli che ci stanno trascinando negli abissi. Da noi ci sono imprenditori che sarebbero pronti a cogliere una ripresa che già esiste».

Zaia, poi, incalza: «a me continuano ad arrivare segnalazioni del fatto che sul mercato i vaccini ci siano: mi pare strano che in una situazione di penuria, ci sia chi può offrire vaccini. Mi pare anche strano che ci siano paesi che non lamentino questa situazione di scarsità, che in Europa dovrebbe essere di tutti. Forse i contratti europei li stiamo rispettando soltanto noi. Ma i risultati negativi li tocchiamo con mano tutti i giorni e questo non va bene».

Quindi «i tempi sono stretti e dobbiamo disporre dei vaccini. Se tra qualche mese, o anno, venissimo a sapere che qualche Paese i vaccini se li è procurati autonomamente, sarebbe la
certificazione di essere stati, a esser buoni, distratti. Credo che abbiamo l’obbligo di chiarire se questo mercato parallelo
esista o ci sia un mondo di millantatori. Dobbiamo capirlo». Quanto alle riaperture «l’assembramento è un rischio, ma
probabilmente non lo è nei locali che hanno i dehors o gli spazi all’aperto. Però, quello che è indispensabile è la collaborazione di tutti», chiosa il governatore.

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