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Veneto

Un inizio di primavera difficile con record di temperature minime e di massime

Nuovi record di temperature massime e minime caratterizzano il difficile inizio della primavera in Veneto, con escursioni termiche che hanno causato danni e difficoltà in particolare alle colture. Lo rende noto l’Agenzia regionale per l’ambiente (Arpav).

Nell’ultima decade del mese di febbraio una intensa fase calda ha interessato tutta la Regione. Il precedente record di caldo era stato raggiunto nel 2019. Quest’anno, 62 delle 109 stazioni in funzione dall’inizio degli anni ’90 hanno registrato un nuovo record per le massime, che in pianura sono arrivate diffusamente oltre i 22 gradi con punte tra i 24 e 25. Anche le temperature medie e minime hanno fatto registrare rispettivamente 54 e 24 nuovi record di caldo.

Tra la fine della seconda e l’inizio della terza decade di marzo, invece, un lungo periodo freddo ha comportato frequenti gelate che hanno fatto registrare qualche nuovo record su 32 stazioni, ad eccezione di pianura e costa meridionali. Le minime sono molto inferiori alla media ma non tali da superare i record del 2018 per la costa, del 1998 e del 1987 per alcune stazioni montane. Il 22 marzo, sul finire del periodo freddo, complici le inversioni termiche, in pianura le minime hanno spesso superato i -3 e in alcuni casi anche i -4. Alla fine della terza decade di marzo si è assistito a un repentino rialzo delle temperature e al superamento di numerosi record di caldo, specie sulla zona alpina e prealpina ma anche sulla pianura e sulla costa, ad eccezione della fascia più meridionale. Le massime in pianura hanno superato i 24 gradi e raggiunto in alcuni casi i 27. Il precedente record del 2012 è stato superato da 52 stazioni sulle 109, mentre le temperature medie e minime hanno fatto registrare rispettivamente 41 e 20 nuovi record di caldo. Ad inizio aprile, infine, una nuova irruzione fredda porta diffuse gelate nelle giornate del 7 e dell’8. Le minime registrate in pianura scendono tra i -2 e i -3, con punte oltre i -4, e sono 25, tutte in pianura o sulla costa, le stazioni che registrano un nuovo record inferiore a quelli del 1994, nell’ovest veronese, e del 2003 per tutto il resto del Veneto.
 

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