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L'omicidio in provincia di Padova

Uccide la moglie incinta con una coltellata, nel giorno contro gli abusi sulle donne

La vittima era incinta del quarto figlio
Una pattuglia dei carabinieri (Foto Archivio)
Una pattuglia dei carabinieri (Foto Archivio)
Una pattuglia dei carabinieri (Foto Archivio)
Una pattuglia dei carabinieri (Foto Archivio)

Due donne sono state uccise a coltellate dai loro partner, nel Veneto e in Calabria, proprio mentre si celebra oggi la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne.

 

Un uomo di 40 anni ha ucciso la moglie, incinta del quarto figlio, con una coltellata al petto a Cadoneghe, in provincia di Padova. L'omicida si chiama Jennati Abdefettah, è marocchino e fa il magazziniere. I tre figli che abitavano con la coppia sono stati affidati a un'amica della madre che abita vicino a loro. A chiamare i carabinieri è stato proprio l'omicida nella notte. La donna è stata trovata distesa nel suo letto. A scatenare la violenza sarebbe stato uno scatto di gelosia. Sul posto i carabinieri del nucleo investigativo, il pm di turno e il medico legale. 

 

In Calabria, un uomo è stato sottoposto a fermo del pm perché ritenuto l'autore dell'omicidio della donna di 51 anni il cui cadavere è stato trovato nascosto tra gli scogli a Stalettì, sulla costa ionica catanzarese. Si tratta di un 36enne che, secondo le indagini dei carabinieri aveva una relazione extraconiugale con la donna. Il movente del delitto, secondo i primi accertamenti, è di natura passionale.

 

Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in una dichiarazione in occasione della Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne.  «La ricorrenza di oggi induce a riflettere su un fenomeno che purtroppo non smette di essere un'emergenza pubblica. E induce a riflettere su un fenomeno che purtroppo non smette di essere un'emergenza pubblica». «Le istituzioni - sostiene Mattarella - hanno raccolto il grido di allarme lanciato dalle stesse donne e dalle associazioni impegnate per estirpare quella che è, ancora in troppe situazioni, una radicata concezione tesa a disconoscere la libertà delle donne e la loro capacità di affermazione. Per questo resta fondamentale, per le donne che si sentono minacciate, rivolgersi a chi può offrire un supporto e prevenire la degenerazione della convivenza in violenza».

 

 

 

 

 

 

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