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Sisma fra Europa e Asia

Terremoto in Turchia, sfiorate le 41mila vittime. L'Onu: «La fase dei soccorsi sta finendo, ora si apre quella umanitaria»

L'emergenza più grande, ora, è fornire un riparo, assistenza psicosociale, cibo alle persone sopravvissute che hanno perso tutto
Ricerche in corso in Turchia e Siria
Ricerche in corso in Turchia e Siria
Terremoto in Turchia, soccorritori trovano un sopravvissuto tra le macerie di un palazzo crollato

La fase di soccorso dopo il terremoto sta «volgendo al termine», ha dichiarato oggi il capo degli aiuti delle Nazioni Unite Martin Griffiths durante una visita alla città di Aleppo, nel nord della Siria. Lo riporta la Cnn.

«Quello che abbiamo visto nelle zone colpite dal terremoto è che la fase di salvataggio, cioè tirare fuori dalle macerie le persone vive e trovare quelle morte, si sta concludendo. E ora parte la fase umanitaria: fornire un riparo, assistenza psicosociale, cibo, un senso del futuro è il nostro obbligo», ha osservato Griffiths.

«Stamattina ad Aleppo ho sentito storie che fanno rabbrividire», ha aggiunto.

Intanto il bilancio del terremoto che lunedì scorso ha devastato il sud della Turchia e la Siria nord-occidentale ha toccato i 41mila‬ morti: è quanto emerge dopo l’aggiornamento di questa mattina del numero delle vittime in Turchia, ad almeno 31.643. A questi va aggiunto infatti il bilancio di circa 9.300 vittime in Siria reso noto ieri dal responsabile regionale emergenze dell’Oms, Rick Brennan.

Il funzionario, citato da SkyNews, ha detto che nel Paese circa 4.800 persone sono morte nelle zone controllate dal governo e altre 4.500 sono decedute in quelle in mano ai ribelli.

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9 febbraio

Un bambino è stato trovato vivo dopo essere stato per 80 ore sotto le macerie di un palazzo di quattro piani crollato nel distretto di Elbistan di Kahramanmaras, luogo dell’epicentro del terremoto avenuto nella notte fra il 5 e il 6 febbraio in Turchia. Lo rende noto la tv nazionale turca.

Dopo 70 ore sotto le macerie di un edificio crollato, una donna e il figlio sono invece stati tratti in salvo dai soccorritori nel distretto di Akevler di Hatay, in Turchia. Lo scrive Anadolu. Alle ricerche ha partecipato anche il vicesindaco di Yalova Mustafa Tutuk che ha condiviso la sua emozione sui social: «E' un miracolo. Come si possono spiegare questi sentimenti, dopo le voci da sotto le macerie, ci siamo subito diretti lì con la nostra squadra e, per fortuna, li abbiamo tirati fuori».

Le ricerche dei vivi continuano in Turchia e in Siria, nonostante alle 04.17 (le 02.17 italiane) sia stata superata la soglia delle 72 ore di tempo dalla prima, principale scossa di magnitudo 7.8 del 6 febbraio del devastante terremoto: la soglia convenzionale di tempo ritenuta utile per ritrovare persone ancora in vita.

Intanto il bilancio ufficiale supera i 25mila morti e i 63mila feriti (questi registrati nella sola Turchia).

 

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Aggiornamento ore 12.30

Continuano a emergere storie e immagini incredibili dai luoghi del disastro. Ad Hatay, in Turchia, un bambino di otto anni è stato salvato dalle macerie di un edificio crollato dopo circa 52 ore. Lo riporta la Bbc. Yigit Cakmak è stato estratto dall'edificio e portato alla madre che lo ha accolto con un grande abbraccio.

Intanto il bilancio del terremoto in Turchia e Siria supera i 11.200 morti. Lo rendono noto fonti ufficiali.

Aggiornamento ore 10

Secondo dati ufficiali, il bilancio del terremoto in Turchia e Siria supera i 9.500 morti. Secondo i dati ufficiali diffusi questa mattina, in Turchia sono stati estratti dalle macerie 6.957 corpi, secondo l'agenzia di soccorso turca Afad, e in Siria sono stati contati 2.547 morti, secondo le autorità e i medici. 

Ma nelle zone devastate dal terremoto e colpite dal gelo avvengono ancora salvataggi che sanno di miracolo: una bambina di circa 8 anni è stata salvata dopo essere rimasta intrappolata sotto le macerie per 40 ore a Salqin una città nel nord ovest della Siria. Le immagini del Guardian mostrano il recupero stanotte da parte dei soccorritori della bambina con gli occhi sbarrati per lo choc ma in buone condizioni di salute.

 

7 febbraio 2023

L’agenzia per le emergenze e i disastri turca Afad ha reso noto che i feriti recuperati in mattinata sono 20.426, gli edifici distrutti risultano essere 5.775, ma ci sarebbero circa 11 mila segnalazioni di condomini sbriciolati nella zona meridionale del Paese dove si sono verificate le due maggiori scosse di terremoto. Resta ancora non rintracciabile, come ha reso noto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, un italiano che si trovava in Turchia per lavoro. Tutti gli altri connazionali sono invece stati contattati e stanno bene.

Intanto la nuova faglia che si è attivata ieri al confine fra Turchia e Siria ha provocato uno spostamento del suolo fino a 10 metri. Lo ha detto il sismologo Alessandro Amato, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). «È avvenuto un movimento di tipo trascorrente», ossia il suolo è slittato orizzontalmente lungo i due lembi della faglia, «con un orientamento verso sinistra, in direzione dell’Egeo», ha detto ancora Amato. «Su alcune parti della faglia è stato calcolato uno spostamento della faglia fino a 10 metri».

 

Aggiornamento ore 10

Sale ad almeno 5.016 il bilancio dei morti del devastante terremoto in Turchia e Siria: salgono a 3.419 le persone che hanno perso la vita nel sisma che ha colpito il sud est del Paese mentre l’ultimo bilancio siriano è di 1598, secondo le ong. In Turchia, ha aggiunto il vice presidente turco Fuat Oktay, come riporta Anadolu, i feriti sono 20.534.

 

 

Aggiornamento 7 febbraio, ore 8

Un sisma devastante con la potenza di 130 bombe atomiche, mille volte più forte del terremoto di Amatrice del 2016: questo è stato il terremoto che ha devastato ieri Turchia e Siria.

Mentre il lavoro dei soccorritori continua nella notte, ha superato le 3.800 morti il bilancio provvisorio delle vittime del violento terremoto che ha colpito la Turchia al confine con la Siria, radendo al suolo anche migliaia di edifici. Almeno 1.444 persone sono morte in territorio siriano, hanno detto il governo e i servizi d'emergenza locali. Il nuovo bilancio porta il numero totale di morti in entrambi i paesi ad almeno 3.823, dopo che anche la Turchia ha rivisto il suo bilancio: 2.379 vittime. Quasi 14.500 persone sono rimaste ferite e 4.900 edifici sono stati rasi al suolo, ha annunciato Ankara.

 

Terremoto in Siria, la disperazione di chi ha perso la famiglia

 

Aggiornamento ore 20

Il corpo senza vita è avvolto da una coperta rossa. Il padre lo tiene in braccio, come a voler ancora proteggere quella piccola creatura che ormai non si muove più. Non esiste un termine per descrivere la morte di un figlio, ma quelle lacrime urlate nascoste sotto un cappuccio sembrano dargli una tragica immagine. Il sisma si è portato via tutto. Anche la vita dei più piccoli.

L’immagine simbolo di questa tragedia arriva da Jindayris, città siriana nordoccidentale, ma potrebbe essere stata raccolta in uno dei tanti luoghi dove in queste ore si stanno piangendo le migliaia di vittime del sisma che ha colpito il sud della Turchia e le vicine regioni della Siria. Un disastro che non ha precedenti, il più grande dal 1939 stando a quanto riportato dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan.

È salito ad oltre 2.600 il bilancio dei morti del devastante sisma che ha colpito Turchia e Siria. Le autorità turche hanno annunciato almeno 1.651 vittime, mentre almeno 1.000 morti si contano nella vicina Siria.

E il violento terremoto che ha colpito la Turchia sudorientale e la vicina Siria potrebbe causare fino a otto volte più vittime rispetto agli oltre duemila morti riportati dai bilanci provvisori. La previsione arriva dall’Oms. «C’è un potenziale di ulteriori crolli e numeri otto volte superiori ai numeri iniziali», ha detto Catherine Smallwood, responsabile delle emergenze dell’ufficio europeo dell’Organizzazione mondiale della sanità.

Intanto il presidente Recep Tayyip Erdogan ha proclamato sette giorni di lutto nazionale in Turchia.

 

Aggiornamento 16

Il castello di Gaziantep, struttura di epoca romana costruita nel terzo secolo, è stato distrutto dal terremoto che ha colpito il sud est della Turchia e il nord della Siria.

Il conteggio dei morti supera i 1.600. Fra i dispersi anche Christian Atsu, 31enne nazionale ghanese ex Chelsea e Newcastle e oggi all’Hatayspor.

 

Terremoto in Turchia, la scossa durante la diretta del giornalista

 

Il racconto Quando c’è stata la scossa di 7.8 in piena notte, è «corso giù dalle scale come un pazzo» con in braccio il bambino e aiutando la moglie incinta, racconta il 37/enne Anas Habbas, che vive ad Aleppo, duramente colpita dal sisma e città martire di 11 anni di guerra civile siriana. «Una volta in strada, abbiamo visto decine di famiglie in preda a terrore e shock. Alcuni cadevano in ginocchio piangendo o pregando, come se fosse il Giorno del Giudizio. È molto più difficile di cannonate e pallottole. Non ho mai avuto questa sensazione nemmeno nei lunghi anni della guerra», dice Anas. A Idlib, altra città martire della guerra, nell’ospedale Al-Rahma, è ricoverato con ferite alla testa Abdel Hamid, che vive nel vicino villaggio di Azmarin, non lontano dal confine turco. «Dormivamo profondamente quando abbiamo sentito un terremoto pazzesco. Mi sono svegliato e con i miei bambini e mia moglie sono uscito dalla porta di casa. Un attimo dopo che ho aperto la porta l’intero edificio(di quattro piani) è venuto giù. Le mura ci sono cadute addosso, ma mio figlio è riuscito a uscire. I nostri vicini sono tutti morti, ma la mia famiglia si è salvata». Abdel dice di aver cominciato a strillare e la gente si è radunata intorno: «E così ci hanno tirato fuori dalle macerie». I figli sono stati portati all’ospedale di Darkush.

 

 

 

Aggiornamento ore 12

Un’altra forte scossa di terremoto, di magnitudo 7.5, ha colpito il sudest della Turchia negli ultimi minuti. Lo riporta l’Istituto geofisico Usa Usgs. Il sisma è stato localizzato a 4 km a sud-est di Ekinozu, nella provincia di ElazOg, ad una profondità di 10 km: riporta l’USGS. La nuova scossa è avvenuta a circa 200 km di distanza in linea d’aria a nord-est del primo sisma di magnitudo 7.8 registrato la notte scorsa. Secondo quanto comunicato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) la nuova scossa di terremoto è avvenuta alle 11:24 ora italiana ed è stata localizzata alle coordinate geografiche 38.0918 latitudine, 37.2674 longitudine.

Secondo la Cnn, il numero di morti nei due Paesi ora è di 1.504.

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Sulla scia del sisma di magnitudo 7,8, in Turchia un terremoto di magnitudo 4,6 della scala Richter ha scosso anche Cipro. La scossa di assestamento, il cui epicentro era 75 km a sud-est di Famagosta, ha colpito alle 11:23 ora locale, secondo il Centro Sismologico Mediterraneo Europeo, riportato dal Guardian. Il nuovo sisma segue quelli che il dipartimento di rilevamento geologico dell’isola del Mediterraneo orientale ha descritto come una serie di «piccoli tsunami» al largo della costa di Famagosta innescati dal massiccio terremoto turco.

Domenica era stato registrato un terremoto di magnitudo 3.6 il cui epicentro è stato localizzato 25 km a nord-est della costa di Paralimni. Nella parte settentrionale di Cipro, occupata dai turchi, è stato istituito un centro di crisi con l’obiettivo di assistere le autorità della Turchia continentale.

Terremoto in Turchia, soccorritori al lavoro tra gli edifici distrutti di Diyarbakir

Terremoto più violento degli ultimi 8 secoli

Il terremoto che ha scosso questa notte la Turchia meridionale e la Siria centro-settentrionale è il più violento degli ultimi otto secoli. Lo ha detto Marlène Brax, direttrice del centro libanese di geofisica, parte del Consiglio nazionale delle ricerche scientifico (Cnrs) di Beirut.

Interpellata dal quotidiano libanese L’Orient-Le Jour, edito a Beirut dove si sono avvertite in maniera distinta le scosse di questa notte e di stamani, Brax ha detto che il sisma di magnitudo 7,8 sulla scala Richter, con epicentro il sud della Turchia, è il più potente verificatosi nella regione dall’anno 1202. In quell’anno, secondo i dati storici e di archivio citati da Brax, si verificò lungo la cosiddetta faglia del Levante, che corre dai monti Tauro in Turchia fino in Palestina passando per la Siria costiera e il Monte Libano, un terremoto di magnitudo 7,5.

 

Aggiornamento 11.30

Potrebbero essere migliaia i morti a causa del terremoto di magnitudo 7.9 tra Turchia e Siria, decine di migliaia i feriti. Un primo bilancio dato dal presidente turco Erdogan indica 912 vittime solo in Turchia. Impossibile al momento avere i numeri per alcune zone del confine con la Siria, mentre i danni sono ingenti e moltissime persone sono ancora sotto le macerie.

Centinaia gli edifici distrutti: crollata la Chiesa dell’Annunciazione di Iskenderun del XIX secolo. Il castello di Gaziantep, di epoca romana, è un cumulo di macerie. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan viene costantemente informato.

Rientrata l’allerta diramata dalla Protezione Civile italiana per un possibile maremoto. Gli Usa disponibili ad inviare «qualsiasi tipo di assistenza». Partiti i primi team di soccorso della Ue. Dalla casa Bianca alla Gran Bretagna all’Italia tanti i paesi che si sono offerti di fornire aiuto.

 

Ore 10.30: rientra l'allerta tsunami, sale il numero delle vittime

È salito ad almeno 831 il bilancio delle vittime in Turchia e Siria provocate dal terremoto che ha colpito la notte scorsa il sud della Turchia: è quanto emerge dai conteggi fatti finora dalle autorità dei due Paesi, oltre che dalle squadre di soccorso in Siria. Finora, infatti, si contano almeno 284 morti in Turchia, almeno 427 nelle zone della Siria controllate dal governo e oltre 120 nelle aree del Paese controllate dai ribelli.

Medici senza frontiere sta ricevendo «molti feriti e morti» nelle sue strutture nel nord-ovest della Siria: «le nostre èquipe stanno lavorando fin dalle prime ore del mattino per rispondere all’afflusso di persone», rende noto la stessa ong. «In altre località abbiamo donato kit e siamo in contatto con le autorità sanitarie per un migliore supporto: a Idlib, nel nord della Siria, stiamo curando i pazienti nei nostri ospedali supportati e le nostre èquipe hanno donato kit medici di emergenza ad altre strutture della regione». «Rimaniamo in stretto contatto con le autorità nel nord-ovest della Siria e nel sud della Turchia per supportare meglio in base alle loro esigenze e supportare le persone colpite dal terremoto».

 

Terremoto fra Turchia e Siria, oltre 830 le vittime

 

Ore 8.45: almeno 700 vittime, bilancio destinato a salire

Sono oltre 700 le persone che hanno perso la vita per il terremoto di magnitudo 7.9 che ha colpito nella notte il sud est della Turchia e il nord della Siria. Almeno 300 i morti, e almeno 2.323 i feriti, nelle province turche interessate dal sisma (Adana, Malatya, Gaziantep, Diyarbakir, Hatay, Adiyaman, Osmaniye, Sanliurfa e Kahramanmaras) ma il bilancio è destinato a salire dal momento che il prefetto di Kahramanmaras - una delle province colpite - ha detto che non è ancora possibile capire quante siano le vittime mentre i danni sono ingenti.

Terremoto tra Turchia e Siria, l'arrivo delle ambulanze a Diyarbakir

 

Scossa magnitudo 7.9 tra Turchia e Siria

Una scossa di terremoto di magnitudo 7.9 è stata registrata alle 4:17 ora locale (le 2:17 in Italia) nel sud della Turchia, non lontano dal confine con la Siria. Sono seguite poi altre tre scosse alle 2:28, 2:36 e 2:58 ora italiana con magnitudo rispettivamente 5.6 (rivista al ribasso da 6.7), 5.2 e 5.

Secondo i dati dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) italiano e del servizio di monitoraggio geologico statunitense Usgs, il sisma ha avuto ipocentro a circa 25 km di profondità ed epicentro nella provincia di Gaziantep. Alle vittime registrate in Turchia, un centinaio (ma i numeri sono in continuo aggiornamento), si aggiungono i morti in Siria: «Seicentotrentanove persone sono rimaste ferite e 237 sono state uccise nelle province di Aleppo, Latakia, Hama e Tartus», ha dichiarato il ministero della Sanità in un comunicato. Ma i numeri sono in continuo aggiornamento. In precedenza, un ospedale aveva riferito all’agenzia di stampa Afp che il terremoto ha ucciso almeno otto persone nelle aree settentrionali controllate dalle fazioni filo-turche, portando il totale dei morti nel Paese dilaniato dalla guerra ad almeno 245.

La Chiesa dell’Annunciazione di Iskenderun, cattedrale cattolica risalente al 19esimo secolo, è stata in gran parte distrutta dal terremoto di magnitudo 7.9 che ha colpito il sud est della Turchia provocando almeno 76 morti e 440 feriti. Lo fanno sapere all’ANSA fonti nella comunità cattolica in Turchia. Il sisma ha colpito anche la zona del nord della Siria nelle vicinanze con il confine turco dove sono morte almeno 110 persone e i feriti sono centinaia.

 

[[(article) Sisma in Turchia: distrutta la cattedrale di Iskenderun]]

 

A seguito del terremoto di mangitudo 7.9 avvenuto fra Siria e Turchia l’Ingv ha emesso un’allerta tsunami informando che l’onda di impatto dovrebbe arrivare sulla costa siciliana alle 6:35 su Siracusa‚ alle 6:39 a Catania e alle 6:40 a Messina. A seguire l’onda potrebbe impattare su Portopalo, Ginostra, Strombolicchio, Milazzo, Palermo, Marettimo, Gela, Pantelleria, Lampedusa, Porto Empedocle, Sciacca e Mazara del Vallo. Nella notte il Dipartimento regionale Protezione civile (Drpc) della Sicilia ha invitato «i cittadini ad allontanarsi dal litorale basso‚ da zone portuali‚ e di avvisare la popolazione e porre la massima attenzione».

Alle 7.30 l'allarme maremoto sulle coste italiane è stato revocato sulla base dei dati elaborati dal Centro Allerta Tsunami (CAT) dell'Ingv. È ripresa regolarmente la circolazione ferroviaria in Sicilia, Calabria e Puglia, dove era stata sospesa a scopo cautelativo, dalle 6.30. la misura era stata decisa da FS per possibili onde di maremoto in arrivo sulle coste italiane.

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