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L'emergenza

Covid in Veneto, Zaia: «Siamo sul filo del rasoio per il passaggio in zona rossa»

Luca Zaia, 11 marzo 2021

I DATI. Nelle ultime ventiquattro ore sono stati trovati 1.677 positivi su 42.994 tamponi, con incidenza del 3,9%. 1.510 (+6) ricoverati per Covid, di cui 170 (+ 4) in terapia intensiva e 1.340 in area non critica. Il numero delle vittime è di 22 e i dimessi raggiungono quota 16.542. «Il totale dei positivi ad oggi raggiunge quota 31.674, stiamo assistendo a un incremento quotidiano di positivi con l’aggravante della variante inglese, si calcola che il 70% dei tamponi possa avere questa mutazione».

CLASSIFICAZIONE. «Per quanto riguarda la classificazione siamo sul filo del rasoio tra arancione e rosso, come molte altre regioni, rispetto ai numeri». Lo dice il presidente del Veneto Luca Zaia, ricordando che la zona rossa scatta con un Rt a 1.25. Oltre ad un confronto serrato «per un cambio di passo», Zaia chiede che le misure ritenute necessarie come le modifiche di colore «siano accompagnate dalle misure compensative necessarie». Per Luca Zaia la speranza è che la Regione «resti in fascia arancione» anche se si sta assistendo ad un aumento dei ricoveri da Covid: «oggi siamo al 14% di coefficiente di riempimento dell’area non critica - annuncia - e del 12% nelle terapie intensive».

SCUOLA. «Ad oggi le scuole, seconda e terza media e le superiori, in Veneto sono chiuse in 6 distretti su 23 ma i contagi aumentano velocemente e rischiano di andare verso la chiusura anche le scuole in altri 4 distretti: Pieve di Soligo, Rovigo, Padova Bacchiglione e Piovese, Ovest Veronese. Non è ancora deciso, ce lo diranno i dati»

VACCINI. «Stamattina con i colleghi delle altre regioni ci siamo sentiti per mettere ordine alla campagna vaccinale con criteri uguali per tutti». Tra le priorità su cui si è concordato, «le fragilità, la disabilità, i caregiver e i familiari. Dopo di che - aggiunge - si va finalmente per fasce d’età in ordine decrescente».

«Potrei fare il vaccino ma aspetto perché in questo momento mi sembra più giusto dare la priorità a persone anziane e più fragili». 

«Stiamo lavorando ad un protocollo che presenteremo martedì per le vaccinazioni aziendali». «Consegneremo i vaccini alle imprese - spiega - dovranno avere un medico che pratichi le dosi ai lavoratori».

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