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Coronavirus in Veneto

Zaia: «Ospedali sotto pressione. A breve sapremo in che fascia siamo». Tamponi anche dai veterinari

Luca Zaia
Luca Zaia
Luca Zaia, 4 novembre 2020

«La nostra cartina di tornasole restano le terapie intensive e i ricoveri». Lo ha affermato il
presidente del Veneto Luca Zaia,a proposito della situazione Covid in regione. «C’è pressione sugli ospedali - ha proseguito - perché abbiamo il corrispettivo di quasi tre grandi ospedali dedicati ai ricoverati Covid. E i ricoveri al giorno valgono più di un reparto. In questa situazione andiamo gradualmente a ridurre le attività ospedaliere ordinarie nei Covid center, salvaguardando ove possibile i punti nascita e salvaguardando gli oncologici e gli psichiatrici. Altre soluzioni non ce ne sono. Stiamo spingendo nel colonizzare i letti preventivati; a oggi i pazienti hanno tutti un letto, fino all’ultimo scegliamo di non svuotare del tutto gli ospedali destinati a essere Covid center», ha concluso.

 

IL COMITATO DI CRISI. «Ieri in Giunta abbiamo deliberato la costituzione di un comitato di crisi per il Coronavirus, che farà sintesi delle misure che prendiamo».  «Condividiamo così le decisioni - ha aggiunto - con un board dove c’è un rappresentante per Azienda Ulss e ospedaliera, dirigenti centrali delle aree della sanità, sociali e Protezione civile. Siamo una squadra e dobbiamo lavorare valorizzando ogni professionalità».

 

MASCHERINA. Zaia ha ribadito l'importanza di indossare la mascherina, anche quando ci si trova con parenti non conviventi». 

 

TAMPONI RAPIDI. Tamponi rapidi: «Nelle prossime ore spediremo il kit ad ogni medico di base. Siamo la prima regione in Italia ad affrontare questa avventura e le relative polemiche». 

«Ho dato disposizione di convocare i rappresentanti dei 2.450 veterinari in Veneto per fare i tamponi».  «L’uomo è un mammifero - ha aggiunto - tutti i mammiferi  hanno sette vertebre cervicali, allattano il neonato, e i veterinari sono esperti di questo. Non è nulla di trascendentale pensare di fare un percorso con i veterinari, se fossero disponibili per fare i tamponi», ha concluso.

 

DPCM.  «In questo momento non abbiamo notizie sulla classificazione del Veneto. Ma ieri sera ho portato le ragioni del fatto che il confronto non può prescindere da un confronto con la Regione».  «Questa richiesta - ha aggiunto - mi sembra sia stata accolta. Lo ha detto Boccia ed è stata riconfermata dal decreto del ministro Speranza». 

«La mia preoccupazione non è il colore della fascia, ma che la fascia verde venga recepita come semaforo verde».  «Al momento - ha precisato - il Veneto non ha elementi su classificazioni impegnative. Attendiamo il confronto con il Governo. Abbiamo segnalato per iscritto che i modelli dei 21 parametri non tengono conto dei tamponi rapidi. Sappiamo però che se sgarriamo passiamo di fascia. Se verde permette il mantenimento dello status quo, passando ad arancione ci sono chiusure importanti, per andare sempre più crescendo fino al lockdown. Dipende da noi», ha concluso.

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