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Veneto

Siccità, ordinanza regionale anti-spreco. Zaia: «Per ora niente razionamenti». Ecco cosa prevede

Il bollettino Anbi: falde ai minimi in Veneto, mai situazione così drammatica.

Aggiornamento ore 18.35 

In Veneto entra in vigore da stanotte un’ordinanza regionale che invita i cittadini ad evitare gli sprechi d’acqua, a causa del proseguire della siccità, e a predisporre piani di emergenza per l’approvvigionamento. L’ha firmata questo pomeriggio (martedì 13 marzo) il presidente della Regione, Luca Zaia.

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Zaia: «Evitare gli sprechi»

Prevede, tra le altre misure, una vasta campagna informativa verso i cittadini, affidata anche ai sindaci, e la predisposizione da parte dei concessionari di piani di emergenza per l’approvvigionamento potabile, come l’interconnessione delle reti, l’approvvigionamento con autobotti, interventi di riduzione delle perdite. «Siamo ancora a un livello di allerta che non richiede di imporre razionamenti, punto al quale speriamo di non arrivare - ha detto Zaia - Tramite l’ordinanza intendo sensibilizzare con un atto formale i cittadini e tutte le istituzioni sulla necessità di non sprecare acqua in nessun modo, intervenendo, fra le altre misure, nell’irrigazione dei giardini, chiudendo i pozzi a gettata continua, evitando sprechi nelle acque ad uso pubblico». Quanto all’agricoltura, «purtroppo sappiamo - ha spiegato il governatore - che a causa di una rete datata, per l’irrigazione arriva dal 40 al 60% dell’acqua disponibile all’origine. Non a caso ho già detto in più occasioni che occorre un vero Piano Marshall per la realizzazione di nuove infrastrutture idrauliche, piano al quale, per quanto di competenza del Veneto, siamo già al lavoro»

Cosa prevede l'ordinanza

L’ordinanza prevede, tra l’altro, di incaricare i sindaci, sentiti i Consorzi, di attivare con urgenza campagne di informazione sull’uso accorto della risorsa idrica; di demandare alla Direzione Difesa del Suolo e della Costa ogni sforzo per garantire una sufficiente vivificazione dei canali; di adottare misure di contenimento dei prelievi da acque sotterranee per gli usi non prioritari. Mira inoltre a promuovere campagne d’informazione per l’uso accorto della risorsa idrica rivolte in particolare ai titolari di concessione per auto-approvvigionamento per usi non prioritari; di predisporre Piani di emergenza per l’approvvigionamento potabile come interconnessione delle reti, approvvigionamento con autobotti, interventi di riduzione delle perdite; di verificare la possibilità di orientare la gestione degli invasi promuovendo l’accumulo; di programmare, da parte del Consorzio Delta Po, la predisposizione della barriera alla risalita del cuneo salino sul fiume Adige. Infine prevede di introdurre l’obbligo di analisi qualitative periodiche della risorsa idrica emunta dai pozzi per verificare che, di fronte all’attuale carenza idrica, siano garantiti i requisiti di potabilità per il  consumo umano.

Falde ai minimi in Veneto, 3 mm di pioggia a febbraio

Intanto, secondo il bollettino dell'Anbi, si aggrava la situazione della siccità in Veneto, che alla fine di febbraio vedeva gli invasi  acquiferi sui due bacini principali, quello dell’Adige e quello del Piave, in deficit del 33 e del 59% rispetto alla media. Nel mese di febbraio, segnala la sezione veneta dell’Associazione nazionale Bonifiche e Irrigazioni, sono caduti sul territorio regionale soltanto 3 millimetri di pioggia, il 96% in meno rispetto alla media storica. Le falde sono tutte al minimo. «Praticamente tutti gli acquiferi Veneto - riporta il bollettino - sono allo zero percentile. In altre parole, non si sono mai registrate rilevazioni così drammatiche». Scarse le  precipitazioni, ma anche temperature elevate nel mese tipicamente più invernale. Questo, nella seconda parte di febbraio, ha favorito la fusione del manto nevoso lungo i versanti soleggiati. Secondo rilevazioni dell’agenzia ambientale Arpav dall’1 ottobre a fine febbraio le nevicate hanno avuto un deficit del 32% sulle Dolomiti, e del 20% nelle Prealpi. Quanto agli invasi dei bacini fluviali, quello dell’Adige ha "immagazzinati" 129 milioni di metri cubi d’acqua, quello del Piave 99 milioni di metri cubi.

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Ore 13.30

«Firmerò una ordinanza sulla siccità, se non stasera domani». Lo annuncia il presidente del Veneto Luca Zaia, sottolineando che la regione «è in un livello di allerta lieve. Non siamo ad un livello di allerta che mi permetta di firmare una ordinanza - specifica -  imponendo i razionamenti. Non lo vorrei mai farlo, spero che piova». Zaia anticipa che l’ordinanza «darà delle indicazioni e sensibilizzerà in maniera ufficiale, con un atto formale, i cittadini e le istituzioni, in modo tale che l’acqua non sia sprecata». Riguarderà, aggiunge, «l’irrigazione dei giardini piuttosto che il pozzo artesiano a gittata continua. Non si può continuare a sprecare acqua quando si potrebbe chiudere una saracinesca con una valvola».

Il governatore del Veneto rileva che «le perdite idriche sono uno dei grandi problemi. Si pensi solo che la rete di bonifica, quindi i canali che portano l’acqua per l’irrigazione agricola in alcune parti del Paese e sostanzialmente in generale, fatto il 100% di acqua in partenza ne arriva il 40-50% all’utilizzatore finale. Vuol dire che metà delle risorse idriche si perdono per strada». «Questo induce a pensare - conclude - ad un piano vero, che io ho chiamato piano Marshall di infrastrutturazione nuova, magari più vicini alla micro irrigazione e all’irrigazione a goccia piuttosto che a grandi reti di scorrimento che perdono tanta acqua».

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