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Veneto

Arrestato dipendente del Comune: ha sottratto 125mila euro

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Operazione della Finanza
Operazione della Finanza
Operazione della Finanza
Operazione della Finanza

La guardia di finanza di Este ha arrestato un dipendente comunale per essersi appropriato, a più riprese, di consistenti somme di denaro pubblico. L’operazione è coordinata dalla Procura della Repubblica di Rovigo. I finanzieri hanno eseguito, stamani, un’ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari.

Oltre alla misura cautelare è stato eseguito il sequestro di 11 conti correnti e di 4 immobili. Il funzionario, 57 anni, che rivestiva fino al giugno 2019 nel comune di Masi, ricopriva gli incarichi di economo e responsabile dei servizi finanziari, secondo quanto accertato dai finanzieri, si è appropriato di 125 mila euro. Le indagini sono state avviate a seguito di segnalazione da parte dello stesso Comune che, in relazione ad accertamenti interni finalizzati alla ricerca delle cause dello stato di dissesto finanziario in cui versava, si è reso conto dei rilevanti ammanchi di cassa.

I finanzieri hanno così verificato che il dirigente aveva ideato un piano illecito semplice, ma ingegnoso: innanzitutto, riusciva a pagarsi lo stipendio più volte nello stesso mese attraverso artifici contabili; poi gestendo anche la cassa del Comune, intascava somme «extra», falsificando i mandati relativi ai pagamenti dei servizi da parte degli utenti. In altri casi, ancora, il funzionario produceva giustificativi relativi a spese mai sostenute, documentate grazie a ricevute fiscali e scontrini, talvolta anche raccolti per strada.

Rivestendo contemporaneamente due incarichi, l’indagato era di fatto il controllore di se stesso: egli curava in prima persona le pratiche amministrative, seguendole nel relativo itere interloquendo spesso con gli altri uffici comunali, presso i quali godeva di fiducia e di credibilità per le capacità professionali dimostrate nel trattare le incombenze burocratiche. Così ha potuto versare nel proprio conto corrente 23 bonifici bancari per 115 mila euro e altri 10 mila da 149 operazioni derivate dall’incasso cash di varie pratiche allo sportello comunale. È accusato di peculato e di falso materiale ed ideologico. L’uomo, dopo aver lasciato il Comune di Masi ha prestato servizio prima nel comune di San Pietro in Viminario e, attualmente, opera nel comune di Cartura.

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